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Bari, aggrediscono bimbo nero con lo spray: “Ora ti facciamo diventare bianco”

Aggressione ai danni di un bambino figlio di un’ivoriana e un italiano in un paesino dell’hinterland barese. Un gruppo di ragazzini lo ha inseguito urlandogli frasi razziste e lanciandogli schiuma bianca spray. La mamma: “Non denunceremo, io voglio solo stare tranquilla assieme a mio figlio”
A cura di Giorgio Scura
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BARI – Un'aggressione a sfondo razziale ai danni di un bambino nero di appena otto anni, reo solo di aver redarguito un gruppetto di bulli che stavano imbrattando alcune auto in sosta. "Sei nero, ora ti facciamo diventare bianco" avrebbe detto il manipolo di ragazzini verso il bimbo, figlio di un'italiana e un ivoriano, per poi spruzzargli addosso con lo spray della schiuma schiuma bianca. E' accaduto in un paese in provincia di Bari. L'aggressione nei suoi confronti sarebbe scattata – secondo il racconto del quotidiano Repubblica – dopo che il ragazzino aveva cercato di convincere un gruppo di ragazzi più grandi, che lui conosceva, a smettere di imbrattare con la schiuma spray le auto parcheggiate per strada. Il piccolo ha poi raggiunto la mamma al posto di lavoro. "Era spaventatissimo – racconta la donna – lo hanno anche rincorso dicendogli che ‘bianco è meglio che nero. Si è calmato dopo ore e tende a giustificarli". La donna è orientata a non sporgere denuncia: "Non ho fatto nulla, ho un'attività professionale e devo tutelare me e mio figlio. Volevo fare una sensibilizzazione attraverso i social, ma sappiamo che cosa accade con insulti e parolacce. Ho lasciato stare". La mamma del bimbo racconta anche un altro episodio:

"Mio figlio ha i capelli molto ricci. E in prima elementare questa sua particolarità induceva i suoi amichetti a tagliare i ciuffetti dei suoi capelli. Tornava a casa, spesso, con questi spazi vuoti in testa – dice Annamaria – Lui l'ha sempre preso come un gioco. Ma quando ho visto che la cosa diventava frequente, ne ho parlato con la maestra e la risposta che ho avuto è stata sconfortante: "Ne ha tanti di capelli, gli ricresceranno". Allora ho capito che sarebbe stato meglio fargli cambiare scuola. E così è stato: a convincermi è stato mio figlio, che a un certo punto mi ha esplicitamente detto che non voleva più andare a scuola in quell'istituto. Così l'ho iscritto a un'altra scuola in un altro paese. Adesso va molto meglio ".

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