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Bari, adescavano minori in chat per abusare di loro in cambio di piccole somme: 3 arresti

Per gli inquirenti i tre erano coinvolti in “intense attività di procacciamento di minori con l’utilizzo dei social network in circuiti amicali selezionati”. I tre uomini coinvolti nell’inchiesta sul fenomeno della prostituzione minorile attorno allo stadio San Nicola che ha già portato ad altri tre arresti.
A cura di Antonio Palma
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Attraverso chat e l'utilizzo dei social network in circuiti selezionati, i cui appartenenti erano accumunati dalla medesima devianza sessuale, entravano in contatto con minori con lo scopo di compiere atti sessuali con loro in cambio di piccole some di denaro. Per questo in manette sono finiti tre uomini incensurati arrestati nella mattinata di venerdì dai carabinieri di Bari nell'ambito di una più vasta inchiesta contro il fenomeno della prostituzione minorile che si era radicato nelle aree limitrofe allo stadio San Nicola del capoluogo pugliese. Il fenomeno del sesso mercenario ai danni di minori, anche di tenerissima età, era stato portato alla ribalta da un servizio del programma "Le Iene" nel marzo dell'anno scorso ma ini precedenza aveva già  interessato la magistratura barese che aveva disposto  tra l'altro anche all'allontanamento di alcuni minorenni dalle famiglie di provenienza.

La stessa inchiesta infatti nei mesi scorsi aveva portato già all'arresto di altre tre persone accusate dei medesimi reati. Si tratta di tre uomini accusati di aver avuto rapporti sessuali in cambio di denaro con un 13enne di etnia rom, già condannati in primo grado alla pena di 6 anni di reclusione ciascuno e per questo ora ai domiciliari, e un altro su cui ancora pende il giudizio del Tribunale. Oggi invece in manette sono finiti un  58enne e un 51enne, per i quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere, e un 46enne che è invece finito agli arresti domiciliari.

"Le vittime sono quasi sempre minori provenienti dalle fasce meno abbienti della popolazione, spesso con passati tristi alle spalle, calpestati nella dignità e nel rispetto, in cambio di pochi spiccioli" hanno spiegato gli investigatori, sottolineando che spesso son vittime di persone impegnate in "intense attività di procacciamento di minori con l'utilizzo dei social network in circuiti amicali selezionati". "Le indagini proseguiranno per approfondire tutti gli spunti investigativi raccolti dall’analisi dei reperti informatici e dei messaggi e foto scambiate tramite i social network" hanno concluso gli inquirenti baresi.

Cinque euro, un pacco di sigarette e un profumo sarebbero stati i beni dati in cambio di prestazioni
sessuali complete ai ragazzini dagli arrestati. Lo si apprende della intercettazioni telefoniche riportate nell'ordinanza a firma del gip  del Tribunale di Bari Giovanni Anglana. Gli atti sessuali sarebbero avvenuti sempre in auto, in  zone di campagna. Nel caso dei minorenni rom l'appuntamento  avveniva nella zona dello stadio San Nicola di Bari, mentre per  i due italiani, entrambi appartenenti a famiglie umili secondo  gli inquirenti ignare di tutto, avveniva alle periferie delle
loro citta' di residenza, una nel Barese e l'altra nella Bat. Con alcuni di loro l'attività di  sfruttamento della prostituzione sarebbe proseguita anche quando ormai i ragazzi erano diventati maggiorenni

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