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Bardonecchia, la procura di Torino apre un’inchiesta per violenza privata e abuso d’ufficio

La procura di Torino ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per indagare sui fatti avvenuti il 30 marzo a Bardonecchia: si indaga per abuso in atti d’ufficio, violenza privata e violazione di domicilio, ma a quanto pare la procura sta valutando anche l’eventuale sussistenza del reato di perquisizione illegale.
A cura di Charlotte Matteini
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Il controllo effettuato dagli agenti della polizia francese a Bardonecchia continua a far discutere. Dopo la presa di posizione della Farnesina e del ministero degli Interni, la procura di Torino ha aperto un fascicolo per indagare su quanto avvenuto la sera del 30 marzo in relazione al controllo sanitario su un migrante effettuato in una sala utilizzata da una Ong come centro d'accoglienza. Al momento il procedimento è a carico di ignoti perché le autorità non conoscono le generalità degli agenti francesi implicati nella vicenda. Si indaga per abuso in atti d'ufficio, violenza privata e violazione di domicilio, ma a quanto pare la procura sta valutando anche l'eventuale sussistenza del reato di perquisizione illegale.

Il procedimento è stato aperto dopo l'invio di una prima annotazione da parte del commissariato di polizia di Bardonecchia e a breve la questura trasmetterà al procuratore capo Armando Spataro una informativa più approfondita. Nel frattempo sono già stati disposti alcuni atti di indagine, come l'acquisizione di documenti e l'audizione delle persone informate sui fatti. Da parte della Francia al momento non pervengono scuse, ma la posizione del ministro francese dei Conti pubblici sembra essersi ammorbidita rispetto a quella dichiarata solo pochi giorni fa da Parigi: "Ho chiesto ai doganieri, che non hanno fatto nulla di illegale, di sospendere il funzionamento del nostro accordo, in attesa di una mia visita al governo italiano. Se bisogna rivedere l'accordo, ovviamente lo faremo", ha spiegato Gérald Darmanin, ospite della trasmissione ‘Grand jury' di Lci-Rtl-Le Figaro.

Sul caso è intervenuta anche l'Asgi, la quale sostiene che durante il blitz "sono state palesemente violate le procedure e i limiti specifici fissati per gli interventi nel territorio italiano. Gli agenti francesi che partecipano ai pattugliamenti e alle altre operazioni congiunte di polizia sul territorio italiano devono operare sotto il controllo e, generalmente, in presenza di agenti italiani. Nell'operazione effettuata a Bardonecchia, invece, erano presenti solo agenti della dogana francese, senza alcun coinvolgimento, nemmeno a livello informativo, delle competenti autorità italiane".

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