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Baratto contro la crisi. Succede a Rimini

Il sistema si chiama Quinc ed è stato promosso dalla Camera di Commercio di Rimini. Un centinaio le aziende aderenti. Non ci si scambia denaro, bensì beni e servizi.
A cura di Davide Falcioni
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Mentre la crisi morde ogni giorno di più e dal governo arrivano risposte i cui frutti – se ci saranno – si vedranno solo tra molto tempo, in quel di Rimini hanno pensato bene di organizzarsi e far fronte alle urgenze delle piccole e medie imprese. Come? Tornando all'antico metodo del baratto. E attenzione, non si tratta di un'iniziativa isolata, ma di un progetto promosso da camera di commercio e associazioni di categoria. Si chiama Quinc, è una rete economica di scambio e ne fatto parte un centinaio di aziende: dagli albergatori ai commerciati, passando per artigiani, tecnici, ingegneri… L'obiettivo è quello di aiutarsi a vicenda.

Ma come funziona Quinc? Le aziende aderenti operano vicendevolmente transazioni non monetarie, bensì di beni e servizi, “prediligendo fornitori locali in modo da realizzare impatti positivi sull’economia riminese”. “Facciamo un esempio – spiega Maurizio Temeroli, segretario della camera di commercio di Rimini – un’azienda di software vende un’applicazione a una tipografia, che effettuerà il pagamento in parte in euro e in parte in Quinc. L’azienda di software potrà utilizzare i Quinc ricevuti nelle successive operazioni di acquisto, ad esempio per comprare carta, un servizio di consulenza o qualsiasi altro prodotto disponibile all’interno del circuito. Il buono sconto, ovviamente, non corrisponderà a una perdita di valore per l’azienda, ma sarà quantificato in unità di conto virtuali, i Quinc appunto, che potranno essere barattati all’interno del circuito per l’acquisto di altri beni o servizi”. Si tratta, evidentemente, di un modo efficace per contrastare la crisi di liquidità. Lo conferma il vicepresidente dell'associazione albergatori al Fatto Quotidiano: "Oggi viviamo una fase di stallo – spiega – le aziende devono superare una crisi legata al credito che immobilizza l’economica locale. Quinc potrebbe essere sicuramente una soluzione. A me personalmente il progetto è piaciuto subito, anche perché consente di instaurare un dialogo con le realtà aziendali del territorio, e ciò non può che essere positivo. Poi, parlando da imprenditore, ci vedo un nuovo segmento di mercato. Certo, non è il rimedio per tutti i nostri guai, però in momenti di crisi è importante aprire nuove prospettive”.

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