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Banche, Renzi: “Troppe cose non hanno funzionato, chi ha sbagliato deve pagare”

Accettando la sfida di Di Maio per un confronto politico televisivo in prima serata, Renzi rilancia: “Sono pronto ad accettare il dibattito anche con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Ci facciano sapere chi viene dei due e organizziamo. E se non si trovano d’accordo, e vogliono venire tutti e due, io sono disponibile anche ad un confronto a quattro”.
A cura di Charlotte Matteini
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Rientrando da Chicago, dove ha presenziato a un evento organizzato dalla fondazione dell'ex presidente Usa Barack Obama, Matteo Renzi torna a parlare di banche e in particolare della polemica relativa alla mozione di sfiducia presentata dal Pd nei confronti del governatore Visco di Bankitalia. "I posti di lavoro sarebbero stati di pù se le banche avessero lavorato meglio. E invece qualcosa non ha funzionato. Ora che la polemica sul rinnovo del Governatore si è placata, spero sia finalmente chiaro a tutti il senso della posizione del PD sulle banche. Perché noi su questa partita facciamo sul serio, senza incertezze, fino in fondo. Non accetteremo che la verità su questa pagina sia scritta dalle fake news", scrive Renzi nella sua tradizionale enews settimanale.

"Noi diciamo che troppe cose non hanno funzionato, e già ieri, nell'audizione di Banca d'Italia e Consob a proposito delle banche popolari venete, è emerso con chiarezza – almeno nella parte della discussione pubblica – che il sistema tecnico di vigilanza e controlli non sempre è stato all'altezza. I manager e i banchieri che hanno sbagliato devono pagare, principio sacrosanto. Ma se vogliamo che qualcosa cambi davvero le alte burocrazie di questo Paese devono smettere di buttare la croce addosso ai politici di turno e assumersi anche loro le proprie responsabilità. Chi ha sbagliato, paghi: non è populismo, è giustizia. Sono certo che i lavori di questa Commissione di Inchiesta saranno molto utili. Per il passato e per il futuro. Ora che è chiaro che non stiamo facendo la battaglia per una poltrona, ci sarà qualcuno tra i grandi commentatori scandalizzati dalla nostra mozione di due settimane fa che prenderà sul serio il tentativo del PD di fare chiarezza su tutto il tema bancario? Sia chiaro: su questa cosa, nessuno di noi intende fermarsi. Facciamo chiarezza, amici, ce lo chiede il buon senso", conclude Renzi.

Per quanto riguarda le elezioni regionali siciliane che si svolgeranno domenica 5 novembre, il segretario del Partito Democratico commenta: "Le elezioni di domenica in Sicilia sono importanti soprattutto per il futuro di questa meravigliosa e difficile isola. Abbiamo investito molto in questa terra e chi governerà i prossimi cinque anni potrà gestirli al meglio. Dunque che vinca il miglior candidato e la migliore squadra. Fossi siciliano voterei quello che ritengo il miglior candidato, Fabrizio Micari, indicato al centrosinistra dal sindaco Orlando sulla base del ‘modello Palermo', un'alleanza che andasse oltre il PD". 

Poi, l'affondo su Luigi Di Maio: "Chi invece sta giocando tutte le proprie carte sul considerare la Sicilia test nazionale è il Movimento Cinque Stelle che ha nell'isola la principale roccaforte e deve dimostrare di saper governare un territorio dopo le esperienze davvero difficili di Roma e, ormai è sempre più evidente, anche di Torino. Luigi di Maio, candidato premier grillino, si sente la vittoria in tasca e allora ha pensato bene di rilanciare la sfida sul nazionale, proponendomi un faccia a faccia televisivo. Io ho accettato perché ormai siamo in campagna elettorale e comunque il Movimento Cinque Stelle è sul proporzionale il nostro principale competitor. Il confronto sarà martedì sera, in prima serata. Noi preferiamo la Rai che è la Tv di tutti e che ha perfino messo a disposizione la prima serata di Rai 1. A me va bene anche Floris, se questa è la condizione di Di Maio per accettare un dibattito che peraltro lui stesso ha lanciato. Comunque vada il Movimento Cinque Stelle potrebbe governare il nostro Paese ed è giusto che i cittadini vedano – anche plasticamente – le differenze. Quindi accetto il confronto e mi impegno a tenerlo dentro una cornice di civiltà e rispetto. Martedì 7 novembre, in prima serata, l'ufficio stampa del Movimento 5 Stelle ci farà sapere dove. Ovviamente quando avranno deciso chi è il loro front runner sono pronto ad accettare il dibattito anche con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi: ci facciano sapere chi viene dei due e organizziamo. E se non si trovano d'accordo, e vogliono venire tutti e due, io sono disponibile anche ad un confronto a quattro". 

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