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Bambina uccisa dalla malaria, per gli ispettori possibile contagio a Bibione

La piccola Sofia, la bambina di 4 anni uccisa dalla malaria, potrebbe essere stata contagiata a Bibione, dove si trovava al mare prima del ricovero a Trento. A dirlo è Raniero Guerra, a capo della task force degli ispettori inviati dal ministero della Salute per indagare sul caso.
A cura di Stefano Rizzuti
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La bambina di quattro anni morta a causa della malaria potrebbe essere stata contagiata quando si trovava a Bibione in campeggio. Ad affermarlo durante un’intervista rilasciata a la Repubblica è Raniero Guerra, direttore generale della prevenzione sanitaria del ministro della Salute e a capo della task force che sta conducendo le indagini sulla morte per malaria della piccola Sofia Zago. “Stiamo valutando con più attenzione la possibilità che la bambina sia stata contagiata mentre era a Bibione, cioè prima del ricovero in ospedale a Portogruaro, dove è stata il 13 agosto, e a Trento, dove era dal 16 al 21 agosto”, ha affermato Guerra.

Il capo degli ispettori ha spiegato che sulla base della documentazione ricevuta i tempi di incubazione della malattia sono compatibili con le date in cui Sofia era a Bibione: “Abbiamo ricevuto tutta la documentazione e valutato i tempi di incubazione della malaria, tra i 14 i 20 giorni, che sono perciò compatibili con le date in cui Sofia era al mare”.

Continuano le ispezioni a Trento

Gli ispettori saranno a Trento e rivedranno “ogni passaggio”, come garantisce lo stesso Guerra. “Non con intento punitivo, ma perché è nostro dovere non escludere alcun aspetto. Vedremo per esempio quali glucometri, cioè gli strumenti per misurare la glicemia, sono stati usati”, aggiunge. Guerra ricorda che è stato escluso che Sofia abbia subito trasfusioni così come la possibilità di un “contatto accidentale di sangue infetto con il sangue di Sofia: questo perché per trasmettere la malaria non basta una goccia di sangue che si poggia su una ferita, ci vuole una inoculazione di sangue infetto”.

Oggi l'autopsia sul corpo di Sofia

Verranno analizzati anche i campioni di sangue prelevati ai bambini del Burkina Fuso: “I criocongelati del sangue sono già arrivati a Roma”, spiega Guerra che esclude  inoltre che in Italia ci possano essere le zanzare che possono trasmettere il Plasmodium falciparun: “Non ci sono le condizioni”, sentenzia. Questa mattina verrà eseguita invece l’autopsia sul corpo della piccola Sofia all’ospedale di Brescia. I due periti nominati dalla procura di Trento per effettuarla saranno i medici Federica Bortolotti e Angelo Cazzadori.

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