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Ballottaggio Moratti Piasapia: la Lega promette due ministeri a Milano, ma è polemica con Alemanno

In vista dell’atteso ballottaggio a Milano, la Lega scende in campo per Letizia Moratti promettendo di portare a Milano due ministeri. Ma per il sindaco Alemanno sono “pure balle”.
A cura di Alfonso Biondi
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Lega Nord

Decentramento dei ministeri, riforma del fisco e Senato federale. Sono queste le novità che il governo è intenzionato a porre in essere per sedurre l'elettorato milanese e spingerlo a confermare il sindaco uscente Letizia Moratti in quest'appendice delle elezioni comunali a Milano. Ieri Roberto Calderoli aveva parlato di una sorpresa che, in vista del ballottaggio del 29 e 30 maggio, avrebbe consentito di ribaltare il risultato del primo turno. E, dalle colonne della Padania, la sorpresa è stata servita. Umberto Bossi non ha affatto smentito l'uscita del Ministro leghista, affermando anzi che sia la riforma fiscale sia il decentramento dei ministeri rappresentano due ipotesi molte concrete. "Dobbiamo portare i ministeri a Milano e penso ne arriveranno due"- ha detto il senatùr. Il ballottaggio nel capoluogo lombardo è fondamentale per la Lega e per l'intera maggioranza di governo: lasciare Milano al centrosinistra rappresenterebbe una pesante bocciatura per l'esecutivo che correrebbe seriamente il rischio di sfaldarsi.

Per questo anche la Lega si sta mobilitando per sostenere Letizia Moratti sia annunciando alla sua gente  il decentramento di due ministeri, sia promettendo un impegno politico massiccio in vista del ballottaggio. "Sì, mi impegnerò contro Pisapia, perché rischia di trasformare Milano in una zingaropoli. Farò almeno un comizio"- ha dichiarato il senatùr.

Ora se non si può sicuramente mettere in dubbio l'impegno della Lega riguardo al ballottaggio, per la questione ministeri le cose sembrano un po' più complesse. Anche perché la mediazione tra chi vuole il decentramento e chi non lo vuole è sicuramente difficile. E lo dimostrano le parole di Alemanno che a tal proposito ha dichiarato:

Ribadisco che sono pure balle. I ministeri da Roma non si muovono. La Lega può fare tutti gli annunci che vuole ma Roma è capitale secondo la Costituzione e tutti i ministeri e le agenzie che hanno sede a Roma non si spostano e il Pdl e lo stesso premier sono garanti di questa situazione.

Insomma la maggioranza continua a fare i suoi proclami altisonanti, conscia del fatto che a Milano proprio non si può sbagliare. La possibilità di frizioni all'interno della compagine governativa, come evidenziano le parole di Alemanno, è però altissima e non dovrà essere assolutamente trascurata: il rischio è quello di uscire sconfitti ancor prima del voto.

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