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Avevano allestito un quartiere a luci rosse sul lungomare di Bari, 8 in manette

Otto arresti e diversi immobili sequestrati. Le prostitute avrebbero corrisposto ai proprietari delle abitazioni somme tra i 100 e 150 auro al giorno. Gli indagati affittavano locali nei pressi degli stabilimenti balneari a donne straniere per l’esercizio della prostituzione.
A cura di Biagio Chiariello
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Avevano creato un vero e proprio quartiere a luci rosse nella zona del lungomare sud di Bari. La Polizia Municipale locale questa mattina, 3 gennaio, ha dato esecuzione all'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura, nei confronti di tredici persone sottoposte ad indagine per i reati di locazione di immobili a scopo di esercizio di casa di prostituzione, tolleranza abituale e sfruttamento della prostituzione. Gli appartamenti sul litorale Sud del capoluogo erano di proprietà di italiani, ma venivano affittati fittiziamente a donne rumene e sudamericane, che li usavano per prostituirsi. Le vittime (si parla di almeno 33 persone), minacciate dai proprietari delle case in caso di ritardo nei pagamenti pattuiti per l'affitto delle abitazioni, dai 100 ai 150 euro al giorno, prendevano appuntamento con i loro clienti (accertate visite anche di uomini in giacca e cravatta) prevalentemente sui social network, attraverso i loro profili Facebook.

Alcuni degli indagati (18, due in carcere, 7 ai domiciliari di cui una non eseguita e quattro obblighi di dimora) hanno condanne già passate in giudicato per reati simili e quelle stesse case in passato erano state nuovamente sequestrate perché luoghi di prostituzione. In alcuni casi sugli immobili gravano provvedimenti di demolizione anche per abusi edilizi. Tre delle vittime hanno collaborato con gli investigatori, fornendo dettagli delle presunte attività illecite dei loro sfruttatori. Le perquisizioni eseguite hanno consentito di sottoporre a sequestro 10 mila euro di denaro in contante e libretti di deposito con ingenti importi, nella disponibilità di proprietari e gestori. Sono stati anche acquisiti un video ed un file audio che documentano le illecite pretese subite da alcune delle donne.

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