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Automobilista guida ubriaco ma viene assolto dalle accuse: “Era gentile”

La sentenza della Corte d’appello di Venezia è destinata a fare giurisprudenza. Secondo l’avvocato l’automobilista indisciplinato “non ha zigzagato, andava dritto e a velocità moderata. Inoltre è stato pure collaborativo e gentile”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un automobilista ubriaco è stato fermato dalla polizia stradale. Ma contro ogni previsione è stato assolto. Come è potuto accadere? Il suo avvocato ha messo in evidenza il fatto che il suo assistito "non ha zigzagato, andava dritto e a velocità moderata. Inoltre è stato pure collaborativo e gentile". E allora, si è chiesto che senso avesse punirlo. Invece di essere additato come pirata della strada, l'autista indisciplinato ha ottenuto l'assoluzione dalla Corte d'appello di Venezia, grazie alla strategia difensiva messa in piedi dal suo legale, Paolo Salandin. Una sentenza che potrebbe fare scuola.

Nessun danno per cose e persone, nessun incidente. La vicenda di cui è stato protagonista un automobilista di 32 anni di Montebelluna si è conclusa con al cancellazione del reato. L'uomo, che secondo la sentenza di primo grado avrebbe dovuto scontare venti giorni di galera, con mille euro di multa da pagare, e la sospensione della patente per 8 mesi per guida in stato di ebrezza. La percentuale di alcol nel sangue era risultata di gran lunga superiore ai limiti di legge: il tasso alcolico era di 1,10 grammi litro, invece che 0,50, soglia massima consentita. La polizia stradale lo aveva fermato l'1 maggio di due anni fa, secondo quanto racconta "La Tribuna" di Treviso. Ma la buona educazione e un atteggiamento collaborativo con le forze dell'ordine hanno lasciato il segno: "I poliziotti si sono trovati di fronte una persona che se non fosse stato per la misurazione effettuata avrebbero potuto definire sobria e nel pieno dominio di sé", questa è stata la motivazione portata avanti dalla difesa. E in effetti il conduttore del mezzo non procedeva ad alta velocità, e come hanno riscontrato gli agenti, non è un alcolista abituale, perché fino a quel momento non aveva mai avuto guai con la Giustizia per violazioni del Codice della strada, né tantomeno gli era stata ritirata la patente. Per questo i giudici hanno ritenuto opportuna la cancellazione del reato: la Corte d'appello ha accolto il ricorso, puntellato al concetto di non punibilità, previsto da un articolo del codice penale (131 bis). "Farò girare la sentenza perché credo sia la prima in assoluto – ha spiegato Salandin – in questo senso farà giurisprudenza". 

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