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Autista 77enne confonde freno con acceleratore, bus uccide bimbo di 7 anni e una donna

L’uomo, con un carriera di 45 anni alle spalle, era stato messo in pensione ma poi richiamato come autista di riserva e continuava a guidare grossi bus. Non subirà alcuna condanna perché subito dopo l’accaduto una perizia medica ha stabilito che in realtà soffriva di demenza senile.
A cura di A. P.
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Nelle settimane precedenti aveva ricevuto già ben 24 lettere di richiamo relative alla sua guida troppo poco attenta ma questo non gli aveva impedito, alla veneranda età di 77 anni, di continuare a guidare un grosso autobus a due piani fino al tragico epilogo costato la vita a due persone: un bimbo di 7 anni e una nonna di 76 anni. È quanto emerso dal processo a carico di Kailash Chander, un autista di autobus britannico protagonista di uno spaventoso incidente stradale avvenuto nell'ottobre del 2015 a Coventry, in Inghilterra. L'uomo, con una ultra decennale carriera alle spalle,  scambiò il pedale del freno con quello dell'acceleratore travolgendo la folla davanti ad un centro commerciale e falciando infine il piccolo Rowan Fitzgerald e la nonna Dora Hancox.

Come mostra un video delle telecamere di sorveglianza della zona e diffuso ora dalla polizia delle West Midlands,  l'episodio poteva trasformarsi in una strage. Nel filmato si vede l'uomo che riprende la marcia dopo uno stop alla fermata ma improvvisamente sbanda verso destra, accelerando sempre di più fino a schiantarsi nelle vetrate del grande magazzino, dopo avere sfiorato auto e pedoni,  tra la folla impaurita che cerca di scappare. Dall'inchiesta è emerso che prima del disastro l'uomo aveva lavorato per tre settimane consecutive di 75 ore senza nessun giorno di riposo. L'uomo aveva lavorato per la compagnia di trasporti per 45 anni  e si era ritirato all'età di 65 anni ma era stato nuovamente assunto quasi immediatamente come autista di riserva e ha continuato a svolgere quel lavoro tutti i giorni. Chander è stato giudicato non condannabile perché subito dopo l'accaduto una perizia medica ha stabilito che in realtà soffriva di demenza senile.

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