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“Volevamo onorare la tradizione poi l’esplosione, pensavo di essere morto”, parla il 15enne del falò

“Appena l’ho acceso ho visto solamente una cosa bianca che passava davanti e poi mi sono ritrovato a terra” ha raccontato il 15enne che è stato denunciato con il padre e un’altra persona per incendio doloso dopo l’esplosione del falò a Taranto.
A cura di Antonio Palma
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"Il falò non era autorizzato ma era una cosa nostra, lo preparano da due mesi perché è sempre strada una tradizione, la dovevamo rispettare, soprattutto per chi ci era venuto a guardare. Soprattutto ieri che c'erano molte persone. Ma sono rimasto traumatizzato e non lo rifarei mai", è la testimonianza di uno dei ragazzi protagonisti del falò esploso a Taranto ieri, nella giornata di San Giuseppe e della festa del papà.

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Il ragazzo quindicenne era tra quelli in prima fila, lo stesso che ha appiccato poi le fiamme al falò con una lunga torcia e per questo è stato investito in pieno dall'esplosione che ha causato danni e sette feriti tra cui quattro minori, fortunatamente nessuno in maniera grave.  “Sono stato solamente fortunato, queste sono le cose che riesco a dire seriamente. Sono rimasto traumatizzato, è stata una cosa molto brutta" ha confessato il giovane parlare ai microfoni de La Vita in Diretta ricostruendo quei terribili momenti che a tanti hanno fatto pensare a una tragedia.

“Appena l’ho acceso ho visto solamente una cosa bianca che passava davanti e poi mi sono ritrovato a terra. Io ho detto solamente una frase: ‘sono morto’. Ho visto fuoco da tutte le parti, bambini che gridavano, ragazzi che gridavano. E poi è venuto un ragazzo incontro a me, mi ha preso e poi non ho capito più niente” ha rivelato il giovane nei confronta del quale  è scattata anche una denuncia per incendio doloso. Con lui denunciati anche il padre 57enne e un'altra persona, individuati come coloro che hanno applicato le fiamme del falò.

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"Abbiamo una denuncia, è stato schedato papà, sicuramente pagheremo i danni di tutte le palazzine e delle macchine che sono state qua e si sono rotte. Non lo rifarei mai” ha sottolineato il ragazzo che si ritiene un miracolato. La deflagrazione, che sarebbe stata causata da una tanica di liquido infiammabile lasciata incautamente tra la catasta, infatti ha scagliato a forte velocità tavoli sedie, porte e quant'altro era stato messo sulla pira che si è trasformato in veri e propri proiettili.

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