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Vincenzo, il 19enne che sognava di diventare pastore ma portato via dalla leucemia

Vincenzo Mero amava la natura e gli animali, voleva fare il pastore ma anche condividere quell’esperienza con gli altri attraverso passeggiate tra la campagna. Il giovane ha continuato a portare avanti il suo progetto perché non voleva che la malattia potesse levare tempo ai suoi sogni ma il male si è accanito contro di lui portandoselo via per sempre.
A cura di Antonio Palma
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Vincenzo aveva un grande sogno, quello di fare il pastore ma anche di migliorare quella professione con lo studio e renderlo così più conosciuto e amato. Una impresa iniziata quando aveva appena 14 anni e portata avanti con passione e gioia per tutta l'adolescenza ma stroncata all'improvviso così come la sua vita da un terribile male che lo ha portato via per sempre a soli 19 ani. È la storia di Vincenzo Mero, 19enne di Roccaforzata, piccolo comune della provincia di Taranto, che fino all'ultimo ha cercato di portare avanti i suoi sogni combattendo contro una leucemia che infine lo ha portato via ai suoi cari per sempre nel dicembre scorso

L'ultima prova di forza nel settembre scorso quando, già sfiancato dalla malattia, aveva deciso di diplomarsi in una sessione programmata per lui in ospedale. Col diploma infatti era convinto di poter migliorare il suo progetto ambizioso di lavorare con le capre della famiglia, innovare allevamento e accompagnare i turisti in un percorso chiamato Giornata da pastore. Una idea che gli era venuta ad appena 14 anni e che aveva realizzato già in parte con la collaborazione della scuola e della sua professoressa di biologia, Enza Tomaselli.

"Vincenzo non voleva che la malattia gli potesse impedire di avere il suo desiderato diploma, non voleva che la malattia potesse levare tempo ai suoi sogni!" ha ricordato l'insegnante che lo aveva incoraggiato nel suo progetto di pastorizia. "Quando mi presentò quella sua idea  rimasi a bocca aperta, un ragazzo di 14 anni aveva in maniera essenziale e vera costruito una grande idea, che si trasformò nella famosa "Giornata da Pastore"" ha ricordato la docente, aggiungendo: "Lui era felice e non si spiegava perché gli altri non lo fossero. Eravamo tutti convinti che avrebbe superato la malattia, E ci credeva anche Vincenzo ma il destino aveva scelto diversamente!" Ora il laboratorio di scienze della sua scuola sarà dedicato a lui

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