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Naufragio Costa Concordia

Un passeggero della Costa Concordia verrà risarcito con 77.000 euro per “stress post-naufragio”

A Ernesto Carusotti, passeggero della Costa Concordia, i giudici hanno riconosciuto il danno patrimoniale e non patrimoniale e lo stress post traumatico subito dopo il tragico incidente all’Isola del Giglio.
A cura di Susanna Picone
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Si va verso la conclusione dell’inchiesta ma la Procura di Grosseto non riesce a trovare Jacob Rusli, timoniere che risulta tra gli indagati del naufragio al Giglio. Rusli vive a Giakarta ma non è raggiungibile.
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Naufragio Costa Concordia

Costa Crociere dovrà risarcire un passeggero della Costa Concordia, la nave rimasta coinvolta in un drammatico incidente all’Isola del Giglio il 13 gennaio del 2012, per lo stress post naufragio. È quanto ha deciso il Tribunale di Genova che ha riconosciuto il danno patrimoniale e non patrimoniale subito da Ernesto Carusotti, appunto uno dei passeggeri della Concordia che fu coinvolto nel naufragio. A dar notizia del risarcimento è il Codacons che ha difeso Carusotti. Costa Crociere dovrà risarcire Carusotti con 77 mila euro per i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti a causa del naufragio, e a pagare 15.692 euro di spese legali.

La sentenza è della Prima Sezione del tribunale civile: sono state accolte le tesi del Codacons che chiedeva la responsabilità di Costa Crociere nel danno da stress post-traumatico subito dal passeggero. "Si tratta di una importantissima vittoria per il Codacons, che fin da subito aveva sostenuto le responsabilità di Costa Crociere per l'incidente avvenuto all'Isola del Giglio, e la totale incongruità degli indennizzi riconosciuti dalla società ai naufraghi della Concordia", è il commento dell'associazione dei consumatori. “La responsabilità che interessa in questa sede è quella per le lesioni lamentate dall’attore, ovvero il disturbo post traumatico da stress (quale lesione della salute) e il danno da esperienza stressante (connesso alle particolari circostanze in cui la vittima visse il naufragio)” si legge nella sentenza. E ancora: "Nel caso attuale eventuali colpe in fase di salvataggio dal naufragio non eliminano la responsabilità di chi risponda del naufragio stesso. Carusotti avrebbe potuto evitare il trauma scendendo regolarmente a mare con la prima scialuppa, l’esperienza stressante sarebbe stata di certo almeno molto minore, forse il danno biologico non vi sarebbe stato. Ma tutto ciò che accadde in concreto a Carusotti dipese anche dal naufragio, che è fatto di reato di cui Costa risponde. Non vi è bisogno di altro".

Fra qualche giorno, il 13 gennaio prossimo, saranno passati dieci anni dall'incidente della Costa Concordia all’Isola del Giglio. La sera del 13 gennaio 2012 la punta di uno scoglio davanti al Giglio incise il lato sinistro della Concordia provocando una falla di 70 metri. Al comando della nave di Costa Crociere c’era Francesco Schettino, finito a processo per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio e abbandono di nave e condannato a 16 anni. A bordo della Concordia c'erano 4229 persone, di cui 1013 membri dell’equipaggio. Quella notte morirono 32 persone.

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