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Ucciso dalla mamma a 2 anni, la donna in aula: “Alex giocava, poi si è addormentato: non ricordo niente”

“Alex stava giocando con un trenino, ha mangiato una mela e bevuto una coca cola. Dopo si è addormentato. Poi non ricordo niente”, così in aula a Perugia Erzsebet Katalin Bradacs, la donna a processo per aver ucciso il figlio di soli 2 anni il primo ottobre 2021 a Po’ Bandino.
A cura di Chiara Ammendola
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Katalina Bradacs e il piccolo Alex
Katalina Bradacs e il piccolo Alex

È un racconto confuso quello fatto in aula da Erzsebet Katalin Bradacs, la donna a processo per aver ucciso Alex, il figlio di soli 2 anni il primo ottobre 2021 a Po' Bandino. Davanti alla Corte d'Assise di Perugia la 44enne, che deve rispondere dell'accusa di omicidio volontario aggravato, ha raccontato ciò che è accaduto prima e subito dopo l'omicidio, aggiungendo però di aver rimosso il resto.

Il racconto di Katalin Bradacs: Ho visto passare un uomo bianco, poi uno nero

“Alex stava giocando con un trenino – ha raccontato la donna ai giudici – ha mangiato una mela e bevuto una coca cola. Dopo si è addormentato. Poi non ricordo niente”. Un blackout dunque per la mamma del piccolo colpito da 7 coltellate e morto dissanguato poco dopo. Di quei minuti Bradacs ricorderebbe soltanto di aver visto passare "un uomo bianco" che parlava ungherese, la sua lingua, poi "un uomo nero", prima di vedere il piccolo Alex pieno di sangue.

Solo a quel punto, dopo aver realizzato che il figlio era ferito, ha deciso di allertare il 112. Al telefono avrebbe avuto però non poche difficoltà a farsi capire, decidendo infine di portare il bimbo, in braccio, al supermercato Lidl. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il piccolo sarebbe stato colpito in un rudere dalla stessa donna che ne aveva premeditato l'omicidio dopo averlo rapito perché non accettava la decisione dei giudici ungheresi di affidare il piccolo Alex al padre.

La difesa di Katalin Bradacs ha chiesto una nuova perizia psichiatrica

Nel corso dell'udienza è stata sentita anche la psichiatra del carcere di Capanne, dove la donna si trova reclusa, la prima ad averla visitata al suo arrivo. La mattina dopo il delitto Bradacs appariva sconvolta e trasandata e avrebbe raccontato alla dottoressa che Alex in Ungheria aveva subito abusi. La difesa intanto ha chiesto una nuova perizia psichiatrica relativa alla capacità di intendere e di volere della donna al momento dell'omicidio.

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