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Ucciso da un poliziotto a Genova durante Tso, la madre: “Agente indegno della divisa”

Da un primo esame del corpo, il giovane Jefferson Tomalà sarebbe stato raggiunto da cinque colpi di pistola. La famiglia accusa ora gli agenti intervenuti sul posto dopo una loro chiamata la 112 per chiedere un Tso. “Chi ha sparato è incompetente e non merita la divisa” ha dichiarato la madre della vittima.
A cura di Antonio Palma
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"All’agente che ha sparato a mio figlio dico che è un incompetente e non merita la divisa, se la deve togliere", è il durissimo della madre di Jefferson Tomalà, il ragazzo di 20 anni ucciso domenica pomeriggio in casa a Genova da un poliziotto  dopo aver ferito a coltellate un altro agente durante una procedura  di Tso richiesta dagli stessi familiari. La donna, intervistata dal Corriere della Sera, ribadisce quanto già detto nelle ore scorse  cioè che gli agenti avrebbero spruzzato addosso al giovane dello spray al peperoncino, col risultato di aizzare ancor più il ragazzo. "Chiedo giustizia per mio figlio perché non è giusto morire così, non era un delinquente e non se lo meritava, non si tratta così  un ragazzo che voleva solo parlare con la sua ragazza" ha spiegato in lacrime Lourdes Garcia Tomala

Lo stesso racconto fatto anche dagli altri  due figli della donna e dalla compagna di Jefferson, madre di una bimba di due mesi. "Quando abbiamo chiamato ci hanno promesso che lo avrebbero solo bloccato e portato in ospedale invece l'ho visto ammazzato come un animale" ha sottolineato il fratello  di Jefferson. "Io no c'ero ma penso lo abbiano provocato perché lui non avrebbe mai fatto del male agli altri , lo avrebbe fatto a se stesso ma non agli altri" ha dichiarato invece la compagna , aggiungendo: "Quando sono arrivata i poliziotti non mi hanno voluto far entrare ma se mi avessero fatta entrare so che si sarebbe calmato".

Intanto dalla vicenda emergono nuovi particolari. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, a telefonare al 112 è stata la mamma del 20enne, preoccupata per la crisi di nervi del figlio che aveva litigato con la compagna. La donna però avrebbe chiesto all’operatore del centralino solo l’intervento dell’ambulanza medica , per sollecitare un trattamento sanitario obbligatorio e non anche quello della volante. Durante l'intervento pio la tragedia. La situazione sarebbe precipitata quando, nel tentativo di placarlo, gli agenti gli hanno spruzzato addosso dello spray al peperoncino. La vittima avrebbe reagito afferrando un coltello da cucina col quale ha ferito un agente. Qui l'intervento di un altro poliziotto che ha aperto il fuoco e lo ha ucciso – secondo quanto emerso dall’esame esterno del cadavere effettuato dal medico legale – con almeno cinque colpi di pistola sparati all’altezza del torace.

"La direzione dei colpi esplosi ci fanno porre delle domande: era necessario tutto questo, sparare a un ragazzo di 20 anni armato solo di un coltellino da cucina?" hanno dichiarato i legali della famiglia, aggiungendo: "Non era un delinquente, gli agenti in casa erano almeno otto e Jefferson è stato colpito ad altezza uomo, non alle parti basse o alle braccia per disarmarlo". Maggiori chiarezze sul caso arriveranno dall'autopsia che verrà eseguita lunedì e dalla la perizia balistica che dovrà individuare la traiettoria dei 5 proiettili che hanno raggiunto il giovane in più punti vitali.

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