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Ucciso a coltellate dalla moglie, i genitori di Francesco Vetrioli: “Lei mente, odiava nostra famiglia”

Secondo i genitori di Francesco Vetrioli, ucciso a coltellate a Bussolengo, Edlaine Ferreira avrebbe mentito sulle violenze perpetrate dal compagno. “Lei non voleva far parte della nostra famiglia – hanno raccontato i familiari dell’uomo -. Se avessimo saputo che voleva sposarla lo avremmo impedito”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Edlaine Ferreira e Francesco Vetrioli, foto da Facebook
Edlaine Ferreira e Francesco Vetrioli, foto da Facebook

I genitori di Francesco Vetrioli, il veronese ucciso circa 3 giorni fa dalla moglie Edlaine Ferreira, hanno respinto con forzale accuse mosse dalla donna nei confronti del compagno. Secondo quanto da loro raccontato agli organi di stampa, lui non l'avrebbe mai tradita o picchiata. Solo le indagini, però, potranno chiarire le dinamiche di quanto accaduto nell'appartamento di Bussolengo. "Nostro figlio aveva conosciuto Lany prima della pandemia – hanno raccontato -. Poi ci ha chiesto se potevamo ospitarla a casa nostra fino a quando non avesse trovato un appartamento e noi abbiamo acconsentito senza problemi". La ragazza, quindi, si era trasferita nella loro abitazione a Sona.

"Non parlava molto, passava il suo tempo sul divano a farsi le unghie. Quando mio figlio ha trovato casa sono andati a Bussolengo. Spesso venivano a pranzo da noi insieme agli altri nostri figli con le loro famiglie. Lei stava sempre in terrazza da sola in quei momenti" ha raccontato la madre della vittima. "Non sapevamo che l'avesse sposata a inizio aprile, avrei cercato di dissuaderlo. Io avevo delle perplessità su di lei ma non mi sono mai intromessa. Qualche volta gli ho detto di stare attento perché lei non voleva lavorare e aveva una colf per 60 metri quadrati di appartamento".

Edlaine Ferreira, foto dai suoi profili social
Edlaine Ferreira, foto dai suoi profili social

Secondo quanto raccontato dalla madre di Vetrioli, Ferreira si era trasferita nel loro appartamento con solo una valigia. "Aveva detto a mio figlio che quella borsa era tutto quello che aveva" ha spiegato ancora la donna. "Mio figlio lavorava 14 ore al giorno, era sempre sul camion. Le forze dell'ordine non sono mai intervenute nel suo appartamento".

Ferreira ha riferito agli inquirenti di aver ucciso "per esasperazione". Durante un lungo interrogatorio ha detto di aver dovuto imparare a fare i conti con ripetuti tradimenti e violenze psicologiche e fisiche: "Non potevo usare il cellulare" – avrebbe spiegato – "e lui non voleva che scattassi selfie. Mi teneva segregata". Secondo quanto accertato, però, la donna aveva diversi profili Instagram e TikTok che aggiornava regolarmente. Le ultime foto sono state pubblicati pochi giorni prima dell'omicidio. Online diceva di vivere tra Roma e Milano.

"Non posso accettare che mio figlio sia morto ammazzato in quel modo – ha detto ancora la mamma di Vetrioli – né che si cerchi di farlo passare per un violento". "Lany non ha mai voluto far parte della nostra famiglia, la odiava, eppure Francesco ha provato ad accontentarla in tutto" ha sottolineato il padre dell'uomo. "Martedì ho chiamato mio figlio più volte ma il cellulare era spento. Così ho chiamato Lany che mi ha detto che Francesco era uscito presto per andare a lavorare e che aveva il cellulare nel borsello. Quando ha risposto al cellulare lo aveva già ammazzato".

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