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Uccise il padre per difendere la mamma, gli audio dell’uomo violento in aula: “Non sei degna di me”

Oggi la sentenza del processo ad Alex Pompa, il ragazzo che uccise il padre violento per difendere la mamma. L’avvocato ha fatto ascoltare in aula alcuni audio.
A cura di Susanna Picone
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“Tu non sei degna di me”, “Schifosa”, “Sei una me***”, “Ti disintegro”, “Ho mal di testa, guarda la tv e sta zitto”: sono solo alcune delle frasi che Giuseppe Pompa, l’uomo ucciso il 30 aprile del 2020 da suo figlio Alex a Collegno, urlava di continuo alla moglie e dei figli. Alcuni audio registrati nei mesi precedenti il delitto sono stati diffusi stamattina, nel corso dell’ultima udienza del processo a carico di Alex Pompa. L’avvocato del giovane, Claudio Strata, nella sua requisitoria finale ha ricordato come il ragazzo, che ha ucciso suo padre per difendere la mamma dall’ennesima violenza, sia una vittima di questa storia. Il pm per Alex ha chiesto una pena di 14 anni, il suo avvocato ha chiesto l’assoluzione.

L'arringa dell'avvocato di Alex: "Assoluzione piena"

“Alex è la vittima, dopo suo padre, di questa vicenda – così l’avvocato Strata durante il dibattimento – Nessuno dice che Alex abbia fatto una cosa buona, ma dobbiamo avere il coraggio di dire che Alex è anch’esso vittima di una cosa che non doveva succedere”. Il clima che si respirava nella casa di Alex nel Torinese si percepisce chiaramente dagli audio diffusi in aula. Oltre 300 le minacce del padre Giuseppe nei confronti della moglie e dei figli nei documenti depositati come atti nel processo. L’avvocato ha fatto ascoltare anche un audio del 18 luglio 2019, qualche mese prima dell’omicidio, in cui Giuseppe Pompa prende un coltello. Concludendo l’arringa, l’avvocato ha chiesto l’assoluzione piena, ribadendo come il giovane abbia agito per legittima difesa: "Se Alex quella sera è caduto in errore non è un errore che non gli è rimproverabile e solo con l’assoluzione piena potrà riprendere a vivere".

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La mamma di Alex: "Spero riusciremo a vivere una vita normale"

Il delitto risale al 30 aprile del 2020, quando in quella casa si stava consumando l’ennesima lite violenta. Nel tentativo di difendere la mamma il diciannovenne colpì decine di volte il padre con sei coltelli. Poi lo stesso Alex chiamò i soccorsi e confessò di aver colpito il padre. Per oggi è attesa la sentenza del processo nei suoi confronti. “Spero che capiscano che noi non meritavamo tutto questo e che Alex venga assolto”, le parole della mamma di Alex oggi al processo. “Tutto quello che abbiamo detto è testimoniato dagli audio, io spero che così forse riusciremo a vivere una vita normale, almeno i miei figli se non io”, ha aggiunto Maria Cotoia

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