Uccise fidanzata, si suicida dopo condanna a 30 anni. Genitori di lei: “Addolorati come per la morte di Nadia”

“Questa è una tragedia nella tragedia. Non pensavamo che ci potesse fare così male. Non è come il giorno che abbiamo perso nostra figlia ma quasi“. Queste le parole di Antonella e Andrea Orlando alla notizia della morte di Francesco Mazzega, il 38enne che si è impiccato domenica nel giardino di casa dei genitori, a Muzzana del Turgnano, in provincia di Udine, dopo che venerdì la corte di Appello ha confermato la sua condanna a 30 anni di carcere per aver ucciso nel 2017 la fidanzata 21enne, Nadia Orlando. “In questo momento ci sentiamo vicini agli altri genitori, adesso anche loro stanno provando quello che abbiamo provato noi”, hanno aggiunto gli Orlando in un’intervista al Corriere della Sera. Mazzega si trovava agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, misura cautelare adottata dal giudice proprio per evitare la possibilità di un insano gesto in prigione da parte dell’uomo. Quando nella tarda serata di sabato i sanitari del 118 hanno tentato di rianimarlo, per lui era già tardi.

“Otto giudici, tre del Tribunale del Riesame e 5 a Roma hanno sempre confermato questa decisione (la condanna a 30 anni di carcere, ndr). Qualcuno dovrà farsi un esame di coscienza“, ha detto la madre di Nadia. Da quando due anni fa la figlia è stata ucciso, insieme al marito aveva chiesto solo fosse fatta giustizia, quindi ora dicono di sentirsi “spiazzati” dal suicidio di Mazzega. Quest’ultimo, a margine della sentenza di venerdì, in aula aveva detto di “non meritare il perdono” ma su questo il padre di Nadia è perentorio: “Lo aveva già fatto, nulla di nuovo. Non ha mai chiesto scusa, ha solo raccontato tante bugie. Ha persino negato di avere avuto una relazione con Nadia, ha parlato male di lei. Alla prima udienza l’ho guardato in faccia, gli ho chiesto di dire la verità, non mi ha risposto”, ha concluso.