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Truffavano sacerdoti, fingendosi sfollati del Ponte Morandi: colpi in tutta Italia

Gli episodi contestati alla banda dalla procura di Genova riguardano truffe a parrocchie delle province di Cuneo, Palermo, Como e Genova, ma molti altri sono quelli sui quali stanno indagando diverse procure. In manette sono finite quattro persone.
A cura di Biagio Chiariello
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In quasi un anno e mezzo di attività avrebbero compiuto truffe ai danni di diverse parrocchie da Nord a Sud, fingendosi anche sfollati del ponte Morandi, senza più casa e soldi. Per questo i carabinieri della sezione di Polizia Giudiziaria, in collaborazione con i militari del comando provinciale di Genova, hanno arrestato e condotto in carcere quattro persone.  Oltre a far finta di essere sfollati, dicevano anche di essere in disgrazia per le alluvioni che hanno colpito la Liguria nel corso degli anni oppure che un loro congiunto aveva lasciato parte dell'eredità alla parrocchia ma che avevano bisogno di soldi per il notaio. Così facendo sarebbero riusciti ad accumulare somme di denaro per un ammontare complessivo, ad oggi conosciuto, pari a dodicimila euro circa.

In particolare sono quattro gli episodi al momento contestati dalla procura di Genova per truffe a parrocchie delle province di Cuneo, Palermo, Como e dello stesso capoluogo ligure, ma molti altri sono quelli sui quali stanno indagando diverse procure del territorio nazionale (oltre 30 i casi ad oggi conosciuti) e molti ancora quelli per i quali i sacerdoti non hanno inteso sporgere querela. I quattro hanno agito tra il 2018 e il 2019. Dopo aver convinto il malcapitato religioso di turno, si facevano accreditare la somma su una carta ricaricabile che poi svuotavano e eliminavano. Il provvedimento cautelare in carcere è stato ritenuto necessario perché l'unico in grado di contenere le condotte fraudolente, adottate dai quattro arrestati, relativamente al reato di truffa ‘a distanza', rivelatosi particolarmente insidioso anche perché commesso nei confronti di religiosi, spesso di età molto avanzata. Peraltro indagati risultano gravati da altri precedenti penali.

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