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Covid 19

Trentino. Trovato morto in casa: Gian Mario, 23 anni, ucciso da una meningite

Il ragazzo sardo è stato trovato senza vita il 20 marzo nel suo appartamento in Trentino, dove lavorava in una lavanderia. I sintomi (febbre alta e forte mal di testa) avevano fatto pensare al Coronavirus, ma i risultati degli esami sul corpo hanno escluso il contagio da Covid 19.
A cura di Biagio Chiariello
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L’avevano trovato  morto in casa sua lo scorso 20 marzo. In un primo momento si era pensato che Gian Mario Mura, 23 anni di Porto Torres (Sassari), ma che da un anno viveva, per motivi di lavoro, in provincia di Trento, presso la città di Torbole, avesse perso la vita a causa del coronavirus, ma gli esami istologici hanno evidenziato un'altra triste realtà: il giovane è deceduto a causa di una meningite.

Gian Mario Mura viveva in Trentino

Mura lavorava da quasi un anno in una grande lavanderia industriale in Trentino, dove era riuscito a trovare un lavoro stabile. Il giovane negli ultimi tempi stava soffrendo di febbre altae di forti mal di testa. Come tutti, era chiuso in casa da diversi giorni nel rispetto delle misure del governo contenere la diffusione del Covid 19. Visti i continui dolori aveva preso contatti con il Comune e al pronto soccorso era stato sottoposto anche al tampone per capire se era stato infettato da Coronavirus. Il risultato, però, era stato negativo.

Ucciso dalla meningite, non è Coronavirus

Ora la magistratura sarà chiamata a stabilire se abbia avuto o meno tutte le cure necessarie da parte delle autorità sanitarie locali. Attualmente la salma di Gian Mario si trova ancora in Trentino-Alto Adige e non si sa quando potrà far rientro in Sardegna: considerata anche l'emergenza sanitaria nel nostro Paese il trasferimento rischia di essere più complicato del previsto.

Nessuna preoccupazione per i colleghi della vittima

Trattandosi di meningite, e non sapendo al momento di ceppo e tipo contagio, sono stati informati anche i responsabili del luogo dove il giovane lavorava. Il direttore della lavanderia ha fatto sapere che in merito alle possibilità di contagio, verrà contattato il medico aziendale. C’è comunque da dire che, i tempi d'incubazione sono molto brevi e visto che il fatto è accaduto quasi venti giorni fa, al momento per tutti i soggetti coinvolti non dovrebbero esserci problemi.

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