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Tragedia nel mondo del ciclismo, Walter Passuello cade nel suo negozio e muore

Professionista dal ‘76 all’86, dopo il ritiro aveva aperto un negozio di biciclette a Livorno, che gestiva con la moglie. Proprio quest’ultima è stata la prima ad accorgersi di quanto accaduto e ha chiamato il 118. Purtroppo per l’uomo non c’era già più niente da fare. Non è escluso che la caduta sia stata però causata da un malore.
A cura di Biagio Chiariello
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Tragedia nel mondo del ciclismo. L’ex professionista Walter Passuello, 68 anni, è morto a Livorno dopo una caduta mentre puliva le vetrine nell’officina sul retro del suo negozio di bici. È stata la moglie la prima a chiamare il 118 che ha inviato sul posto un'ambulanza della Misericordia di Livorno con il medico. Il dottore ha provato per quasi un’ora a salvare la vita dell'uomo, ma senza esito. “Ho sentito un rumore – ha raccontato la moglie in lacrime ai militari – e quando sono andata in officina ho trovato mio marito a terra". Non è escluso che la caduta sia stata però causata da un malore, forse da un arresto cardiaco. Ecco perché i carabinieri su disposizione del magistrato di turno  hanno chiamato il medico legale per verificare i motivi del decesso.

Chi era Walter Passuello

Walter Passuello era nato a Milano ed era diventato professionista nel 1976 con la maglia della Società Ciclistica Cuneo, era poi passato a Zonca, Gis, Sammontana, Vivì, prima del ritorno alla Gis e del ritiro, nel 1986, con la maglia della Atala. Non aveva mai vinto una gara, l’unico successo a squadre nella cronostaffetta in Abruzzo (tra i compagni anche Moser) nel 1984. Abbandonato il professionismo aveva aperto un negozio di bici insieme alla moglie, continuando a pedalare a livello amatoriale. La sua passione per la bici aveva invogliato al ciclismo anche il figlio Domenico, ottimo dilettante, e poi tra i “Triathleti” più forti in campo nazionale. Molto noto a Livorno, appena si è saputa la tragica notizia, davanti al suo negozio si sono radunati molti amici e appassionati delle due ruote, chiaramente scioccati per l'accaduto.

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