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Torture nel carcere di Bari, agenti arrestati per aver pestato un detenuto e ‘coperto’ le prove

Gli indagati sono 15. Avrebbero sferrato calci e pugni al detenuto 42enne, bloccando sul pavimento, mentre lo portavano in infermeria. Avrebbero inoltre provato a coprire le prove.
A cura di Biagio Chiariello
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Avrebbero bloccato sul pavimento e colpito con calci e schiaffi un detenuto, coi colleghi che hanno assistito in silenzio al pestaggio, omettendo di segnalare le lesioni sul corpo della vittima, un 42enne barese, dopo il ricovero in infermeria.

Per questo alle prime ore dell’alba i carabinieri della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, hanno arrestato (ai domiciliari) 3 appartenenti al Corpo della Polizia Penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Bari, gravemente indiziati del delitto di tortura in concorso (artt. 110 e 613 bis comma 2, c.p).

In esecuzione della medesima ordinanza è stata altresì eseguita la “sospensione temporanea” dall’ufficio di appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria nei confronti 6 assistenti, a tre dei quali è stato contestato il delitto di “tortura in concorso”.

L’indagine è stata condotta dalla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri, con “la costante collaborazione della Direzione dell’istituto di pena e del Comando della polizia penitenziaria”, ha sottolineato la Procura.

L’indagine, che vede nel complesso 15 indagati, è stata avviata a seguito di una segnalazione della Direzione e del Comando della Polizia Penitenziaria di Bari riferita ad un evento del 27 aprile scorso, iniziato durante il trasferimento di un detenuto dalla sua cella alla medicheria. Il pestaggio vero e proprio – stando a quanto hanno ricostruito dagli inquirenti – sarebbe durato quattro minuti, durante i quali alcuni agenti avrebbero colpito l’uomo tenendolo fermo sul pavimento.

Altri ancora sarebbero rimasti a guardare senza intervenire, evitando anche di segnalare le lesioni sulla persona del detenuto, ricoverato presso l’infermeria della struttura di detenzione immediatamente dopo i plurimi atti di violenza subiti.

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