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Torino, ragazza transgender picchiata su un treno regionale: indaga la Polizia

Ha subito un’aggressione trasnfobica da parte di due uomini mentre viaggiava su un treno da Cuneo a Torino. Una ragazza ha denunciato quanto subito al collettivo “Non Una di meno” che ha poi diffuso la storia sui social network. La Polizia indaga sull’episodio per appurare quanto avvenuto sul vagone.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sarebbe stata picchiata su uno dei treni regionali pomeridiani che da Cuneo arrivano a Torino. L'episodio di violenza si è verificato nella giornata di giovedì scorso. La vittima è una ragazza transgender che ha raccontato l'episodio al collettivo "Non una di meno" per avere assistenza. Secondo quanto ricostruito, la giovane si trovava sul treno quando due uomini l'avrebbero aggredita prima verbalmente, riferendole insulti ai quali la ragazza non aveva risposto soprattutto per paura e poi, non ottenendo le attenzioni sperate con la violenza psicologica, le hanno lanciato addosso una lattina di birra e l'hanno poi picchiata con violenza nel vagone del treno.

I due aggressori sono fuggiti quando il treno si è fermato alla stazione di Torino Lingotto. Avrebbero fatto perdere completamente le loro tracce con la fuga mentre la ragazza, nel tentativo di difendersi, si è chiusa nel bagno del treno chiamando aiuto. La donna, terrorizzata da quanto avvenuto, è rimasta chiusa nell'angusta cabina per diverso tempo, anche dopo che i due sono scappati. "L'episodio – spiegano le attiviste di "Non Una di meno" che hanno preso a cuore il caso della giovane ragazza transgender – ci è stato raccontato dal capotreno, intervenuto proprio per fermare l'aggressione". Il collettivo ha fatto sapere che intende procedere per vie legali mentre la Polizia sta verificando quanto diffuso da "Non Una di meno" attraverso i social network. Ad occuparsi della questione la Polizia ferroviaria che sta effettuando una serie di accertamenti. "Continueremo ad urlare nelle piazze il nostro dissenso – scrive sui social network "Non Una di meno" -. Siamo contro ogni tipo di abuso e contro una società macista che non ci permettere di essere libere di esprimerci come meglio crediamo. Non possiamo più accettare la violenza sistemica. Se toccano una di noi, toccano tutte".

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