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Torino, imbrattata con una svastica la targa in ricordo di Lorenzo Orsetti

La targa in ricordo di Lorenzo Orsetti è stata vandalizzata: un testo scritto in sua memoria è stato imbrattato con vernice nera ed è stata disegnata anche una svastica.
A cura di Davide Falcioni
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La lapide eretta a Torino in memoria di Lorenzo Orsetti, il combattente italiano ucciso in Siria il 18 marzo scorso dalle truppe dello Stato Islamico, è stata imbrattata con della vernice e con una svastica. E' accaduto nella notte tra il 24 e il 25 aprile, giorno della Festa della Liberazione. La targa era stata allestita due settimane fa in corso Allamano, nelle vicinanze della sede dell'associazione neofascista "Legio Subalpina", inaugurata all'inizio di marzo tra non poche polemiche. La targa, dedicata al 33enne antifascista che aveva deciso di arruolarsi con le truppe curde dello YPG è stata imbrattata con una vernice nera per coprirne la scritta, mentre sul palo è comparso anche il disegno di una svastica. Sulla lapide era stato scritto: "Lorenzo Orsetti Orso, partigiano di oggi, per la rivoluzione in Kurdistan e contro il fascismo dello Stato islamista dell'Isis, ucciso in combattimento il 18 marzo 2019". Sia il testo che la firma – "Gli antifascisti" – non sono più leggibili. La targa, già dalla sistemazione a inizio aprile, aveva destato proteste da parte dell'associazione di estrema destra. Sulla loro pagina Facebook, la Legio Subalpina criticò la scelta di definire fascismo quello dell'Isis, perché "si basa sul concetto di internazionalismo, tanto caro a certe ideologie, in cui la Nazione non ha alcun ruolo, ma vi è un principio superiore che sovrasta le nazioni".

La morte di Lorenzo Orsetti aveva suscitato profonda commozione nell'opinione pubblica soprattutto per la lettera che aveva scritto: "Ciao, se state leggendo questo messaggio significa che non sono più in questo mondo. Beh, non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così. Non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, eguaglianza e libertà". E ancora: "Quindi, nonostante la mia prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio. Vi auguro tutto il bene possibile e spero che anche voi un giorno (se non l'avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo, perché solo così si cambia il mondo. Solo sconfiggendo l'individualismo e l'egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza. Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza, mai! Neppure per un attimo. Anche quando tutto sembra perduto e i mali che affliggono l'uomo e la terra sembrano insormontabili cercate di trovare la forza e di infonderla nei vostri compagni. E' proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve. E ricordate sempre che ogni tempesta comincia con una singola goccia. Cercate di essere voi quella goccia. Vi amo tutti, spero farete tesoro di queste parole. Serkeftin. Orso, Tekoser, Lorenzo".

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