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Tassa Covid-19 sugli scontrini, i centri estetici: “Dati falsi, solo l’1,56% l’ha applicata”

Dopo la denuncia del Codacons sulla cosiddetta tassa Covid-19 sugli scontrini di parrucchieri e centri estetici, Confestetica, l’associazione nazionale maggiormente rappresentativa di quest’ultimi, è intervenuta per chiarire che “i dati presentati sono falsi, il 98,44% dei centri estetici non applica alcun contributo. Tutto questo ci sembra scorretto e infamante”.
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A cura di Ida Artiaco
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Da quando hanno riaperto, lo scorso lunedì 18 maggio, i clienti di parrucchieri e centri estetici non fanno che parlare d'altro: l'introduzione sullo scontrino di una nuova voce, ribattezzata "tassa Covid-19", che consiste in un aumento da 2 a 4 euro dei prezzi, una sorta di extra da pagare, per rientrare dalle spese effettuate per i costi sostenuti a causa dell’emergenza Coronavirus. Persino il Codancos è intervenuto nei giorni scorsi per denunciare il rincaro, protesta alla quale si è unita anche l’Unione nazionale consumatori, che ha ricevuto segnalazioni simili e che ha chiesto agli esercenti di ritirare quella che definisce "tassa di solidarietà". Ma per i diretti interessati si tratta di dati falsi, la tassa sarebbe applicata solo da una minima parte di imprenditori del settore.

È quanto sottolinea Confestetica, l'associazione nazionale maggiormente rappresentativa dei centri estetici, per un totale di oltre 20mila associati e certificati dal 2007, che "contesta in radice l’infondatezza di quanto affermato da Codacons circa il contributo Covid-19" nei centri estetici italiani, invitandolo, come si legge in una nota, "a rendere noti all’istante i suoi dati statistici sui centri estetici che riportano il contributo Covid-19, augurandoci che tali dati esistano realmente". Secondo l'associazione, infatti, che non si basa "su 4 e-mail, 2 telefonate e uno scontrino", su un campione  di 1.601 centri estetici italiani interpellati, l’85,94% hanno risposto di non aver aumentato i prezzi e di non aver applicato nessun contributo Covid-19, il 12,49% dei centri estetici hanno aumentato i prezzi e solo l’1,56% dei centri estetici ha applicato la discussa tassa.

"Che Codacons, da un solo scontrino faccia partire una denuncia nazionale di tale portata, riportata da tutti i media, ci sembra davvero vergognoso e inaccettabile e altamente dannoso – ha tuonato Confestetica -. Raccontare ai consumatori che i centri estetici applichino il contributo Covid di 4 euro, quando la realtà dei fatti ci consegna un dato totalmente differente, ovvero che il 98,44% dei centri estetici non applica alcun contributo, ci sembra scorretto e infamante". Roberto Papa, presidente dell'Associazione, ha aggiunto che "la ripartenza dei centri estetici è stata dura, non hanno avuto nessun aiuto, non hanno aumentato i prezzi e non accettano di essere infangati con tali falsità. Il consumatore in questi giorni sta lasciando laute mance all’estetista, proprio perché si rende conto che l’estetista non ha aumentato i prezzi e deve sopportare spese di gestione molto più alte rispetto a prima del Covid".

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