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Taranto, prete arrestato per sfruttamento della prostituzione

Don Saverio Calabrese, prete di Monteparano, in provincia di Taranto, è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di essere stato un componente di un’associazione a delinquere dedita allo sfruttamento della prostituzione.
A cura di Davide Falcioni
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Don Saverio Calabrese, prete di Monteparano, è stato posto agli arresti domiciliari nell'ambito dell'operazione contro un'organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione che ha coinvolto dodici persone. Il sacerdote è stato sospeso dalla missione pastorale in via cautelativa dall'arcivescovo di Taranto Filippo Santoro: "Se le autorità competenti – è detto in una nota della Curia – lo consentiranno, l'arcivescovo auspica che il provvedimento al quale don Calabrese è stato sottoposto, possa essere trascorso in un luogo diverso dal territorio parrocchiale per ovvie ragioni riconducibili alla serenità e al rispetto per la comunità monteparanese".

In totale il giudice per le indagini preliminari di Taranto Paola Incalza ha emesso tredici misure cautelari, otto delle quali in carcere e altre cinque ai domiciliari. Nei confronti degli indagati le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere, sfruttamento, favoreggiamento e agevolazione della prostituzione. L'inchiesta, diretta dalla pubblico ministero Antonella De Luca e condotta dalla polizia di Taranto che ha eseguito gli arresti con la collaborazione delle Questure di Lodi e Vibo Valentia, ha rivelato la presenza di un "sodalizio di ampiezza transnazionale – si legge in una nota – dedito allo sfruttamento della prostituzione ai danni di alcune giovani ragazze prevalentemente provenienti dall'Est Europa, che venivano collocate su strada, indotte alla prostituzione, e sottoposte a ‘protezione'  dietro il pagamento di somme di denaro".

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