Suicidio del Questore Triolo, niente autopsia: per i pm nessun mistero
Nessuno si aspettava il suicidio del Questore di Biella Gianni Triolo, trovato senza vita negli uffici della Questura della città piemontese sabato mattina, ma per la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Biella non c’è alcun mistero sul suo decesso e dunque non c’è alcuna necessità di una indagine ulteriore per approfondire il caso. Per i pm è chiara la causa di morte e dunque non c’è necessità di una autopsia come non c’è necessita di indagare oltre sui motivi dell’estremo gesto che appaiono chiari dai due bigliettini scritti di suo pugno prima di togliersi la vita con un colpo di pistola esploso con l’arma di ordinanza. Motivazioni spiegate a moglie e figlio e sulle quali c’è il massimo riserbo anche da parte degli investigatori che vogliono rimangano nell’ambito strettamente familiare.
Una decisione quella dei pm che, secondo quanto riporta La Stampa, ha già portato a un ordine di riconsegna della salma ai familiari con relativo nulla osta per i funerali del Questore Triolo. Un ultimo saluto che avverrà dunque a breve ma con ogni probabilità in forma strettamente privata visto che i parenti hanno deciso di chiudersi nel loro dolore senza alcun tipo di dichiarazioni pubbliche. Funerali dunque in silenzio e senza clamore mediatico così come in silenzio aveva deciso di andarsene il dirigente di polizia scegliendo per l’estremo gesto le ore in cui l'edificio della Questura era quasi deserto.
La sua figura però sarà sicuramente ricordata pubblicamente in qualche modo a Biella, dove probabilmente si sarebbe conclusa la sua carriera in polizia prima della pensione. “Il questore Gianni Triolo era entrato in punta dei piedi nella nostra comunità, ma in poco tempo aveva saputo guadagnarsi il rispetto e la stima di tutti. Non riesco a credere a ciò che è accaduto. Poche ore prima Ci siamo scambiati gli auguri, era una persona piacevolissima, con la quale abbiamo sempre collaborato con profitto” aveva ricordato il Sindaco.