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Sui telefoni chat per spaccio e video di sesso con bambini, indagati 10 minorenni a Cagliari

I dieci adolescenti coinvolti nell’inchiesta, coordinata dalla Procura dei Minori di Cagliari, hanno tutti un’età compresa tra i 15 e i 17 anni. Gli investigatori hanno scoperto che, utilizzando le chat di gruppo, contrattavano prezzi e fissavano appuntamenti per gli scambi dello stupefacente ma nei telefoni di tre minori i militari dell’Arma hanno scoperto file video di sesso tra minori.
A cura di Antonio Palma
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Dieci ragazzini, tutti adolescenti e minorenni, sono finiti al centro di una delicata inchiesta condotta dai Carabinieri di Cagliari che ipotizza i reati di spaccio di stupefacenti ai coetanei e detenzione di materiale pedopornografico. Secondo l'accusa i ragazzi, tutti residenti nel Sud Sardegna, avrebbero dato vita ad un diffuso spaccio di marijuana sia all'interno della loro scuola sia tra i coetanei di altre scuole della provincia, affermandosi come una vera e propria baby gang. Il gruppetto si era organizzato per la cessione delle dosi attraverso chat come Whatsapp in cui prendeva le ordinazioni ma intimava anche pagamenti ai ritardatari.

Per alcuni di loro però le accuse si sono aggravate proprio nel corso delle indagini quando gli inquirenti hanno scoperto che nei loro telefonini e sulle stesse App di messaggistica venivano scambiati anche file e materiale pedopornografico. In particolare sugli smartphone di tre minori i militari dell'Arma hanno scoperto chat video di sesso tra minori, anche con la presenza di bambini molto piccoli. Per i tre dunque è scattata anche l'accusa di detenzione e diffusione di materiale pedo-pornografico.

Il giro, come riporta L'Unione Sarda, è stato scoperto dai Carabinieri di Senorbì che, sequestrando i telefonini degli indagati, hanno trovato nelle chat video di sesso tra minori. I dieci adolescenti coinvolti nell'inchiesta, coordinata dalla Procura dei Minori di Cagliari, hanno tutti un'età compresa tra i 15 e i 17 anni e sono residenti tra le cittadine di Senorbì, San Basilio, Barrali e Ortaceus. Gli investigatori hanno scoperto che utilizzando le chat di gruppo contrattavano prezzi e fissavano appuntamenti per gli scambi dello stupefacente che andavano da piccole somme di 5 euro fino a 250 euro. Gli investigatori hanno anche scoperto presunte estorsioni nei confronti di compagni di scuola che avevano comprato la marijuana ma che erano in ritardo sul pagamento.

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