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Stupra una ragazza nel parcheggio della discoteca: arrestato il “re della cocaina” di Palermo

Un italo-tunisino già noto alle forze dell’ordine per essere uno spacciatore è stato arrestato per aver commesso una violenza sessuale su una trentenne lo scorso 19 novembre nel parcheggio di una discoteca di Palermo.
A cura di Davide Falcioni
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Si faceva chiamare  Gabriele Alì "il turco", ma era anche noto come il "re della cocaina allo Zen", quartiere popolare di Palermo. Il curriculum criminale di Khemais Lausgi, cittadino italiano di origini tunisine, si è però arricchito di un'altra gravissima accusa: quella di aver violentato una ragazza di 30 anni il 19 novembre scorso, ipotesi di reato per il quale l'uomo è stato arrestato stamattina.

Secondo gli accertamenti clinici sul corpo della vittima la violenza è stata brutale. I fatti si sarebbero consumati fuori dalla Mob Disco Theatre, una discoteca di Villagrazia di Carini, e come si legge nella disposizione del gip Filippo Lo Presti Lausgi sarebbe stato "incapace di controllare ogni genere di istinti" e dotato di una "impressionante spregiudicatezza". Secondo le indagini condotte dalla procura di Palermo Khemais Lausgi avrebbe approfittato del "gravissimo stordimento dovuto all'assunzione di alcool e droga" in cui versava la vittima e, grazie all'aiuto di cinque complici, avrebbe costretto la ragazza a subire atti sessuali completi. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, l'aggressione si sarebbe consumata nel piazzale della discoteca di Villagrazia di Carini tra le 4 e le 8,30 del mattino del 19 novembre dell'anno scorso.

Dopo aver subito la violenza di gruppo la trentenne, con i vestiti strappati e piena di lividi, si era fatta accompagnare a Balestrate, un paesino vicino a Palermo dove aveva incontrato alcuni amici che, vedendola in evidente stato confusionale, l'avevano soccorsa e trasportata al pronto soccorso dell'ospedale. Determinante per il buon esito dell'attività di indagine l'esito degli accertamenti effettuati dal Reparto di Investigazione Scientifiche: il profilo genetico riscontrato sia sugli indumenti intimi che sul corpo della donna sarebbe compatibile con quello dell'indagato.

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