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Covid 19

Stress, paure e difficoltà a relazionarsi: le conseguenze del lockdown sui minori

I risultati di uno studio condotto dal Laboratorio per la Salute Materno Infantile del Dipartimento di Salute Pubblica dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS sugli effetti della quarantena negli under 15 in Italia. Pesanti le conseguenze del mancato contatto con insegnanti e compagni di classe.
A cura di Antonio Palma
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Stress, paure crescenti e difficoltà a relazionarsi con gli altri, sono solo alcune delle pesanti conseguenze lasciate in eredità dal lockdown su bambini e ragazzi italiani alle prese con l’emergenza coronavirus. È quanto emerge da uno studio condotto dal Laboratorio per la Salute Materno Infantile del Dipartimento di Salute Pubblica dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS. La ricerca, condotta su un campione di 82 bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e 14 anni, residenti a Milano, ha constatato comuni e frequenti disturbi psicologici nei minori come ansa, irritabilità e paure, tutte condizioni emerse a seguito del confinamento obbligatorio richiesto dalle norme anti-contagio.

Quarantena ha causato stress, paure e irritabilità

“La quarantena può causare forte stress, paure, irritabilità e incertezze anche nei più piccoli, oltre che una maggior probabilità di sviluppare sintomi di disturbo psicologico che si protraggono nel tempo” ha spiegato Maurizio Bonati, Capo Dipartimento Salute Pubblica dell’Istituto Mario Negri. Molti di questi problemi sono conseguenza diretta anche della chiusura delle scuole e quindi dello stop ai contatti con altri ragazzi. La stesa ricerca ha confermato che l’80% dei ragazzi intervistati ha riscontrato maggiori difficoltà a mantenere l’attenzione durante le lezioni online, per i 2/3 è più stancante della scuola normale, mentre circa la metà ha meno voglia di impegnarsi con questa nuova modalità di apprendimento.

Il mancato contatto con insegnanti e compagni di classe

"In 6 mesi di mancato contatto", con le scuole chiuse "e guardando a una situazione media non proprio virtuosa, abbiamo danneggiato fortemente i ragazzi", ha commentato Silvio Garattini, presidente dello stesso Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, aggiungendo: "Il lockdown è stato necessario e non c'è da discutere su questo. Ma si può discutere sul fatto che, come per tutti i benefici, ci sono sempre anche tutti gli effetti negativi. Uno di questi risvolti sono i danni collaterali per i ragazzi legati alla chiusura delle scuole, al contatto mancato con insegnanti e compagni di classe". Del resto la scuola elementare e media "è uno dei periodi in cui il cervello cresce di più. Non nasciamo già con tutto fatto: il cervello cresce e le sinapsi si moltiplicano in rapporto agli stimoli che si ricevono" ha ricordato Garattini facendo il punto su quanto emerso dalla ricerca sugli effetti della quarantena negli under 15.

Rischio di compromissione di aspetti cognitivi, emotivi e relazionali

Secondo lo studio, condotto tramite video-interviste tra maggio e giugno, i disturbi più evidenti sono difficoltà ad addormentarsi, frequenti risvegli notturni e ritmo sonno-veglia alterato. Molta anche l’ansia per la malattia anche se la paura più grande dei minori è stata quella che i propri cari potessero ammalarsi di COVID-19. Oltre il 90% del campione ha riportato anche di aver sofferto molto la mancanza degli amici e dei compagni di classe così come la mancanza delle attività extra-curricolari e degli hobby. Del resto le scuole sono state le prime attività a chiudere e saranno le ultime a riaprire. “Il rischio di compromissione di aspetti cognitivi, emotivi e relazionali conseguenti alla prolungata chiusura delle scuole è molto alto" concludono i ricercatori

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