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Strage di via Emilia con 4 morti, chiesta perizia psichiatrica per il conducente Orjol Lame

La Procura ha disposto la perizia psichiatrica su Orjol Lame, il 30enne che lo scorso 30 ottobre si è schiantato in auto contro il muro di un’abitazione uccidendo il figlio di un anno, la moglie 22enne e i fratellini della giovane di 11 e 9 anni. Gli inquirenti vogliono capire se l’uomo è “in grado di affrontare un processo”
A cura di Gabriella Mazzeo
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La Procura di Reggio Emilia ha disposto la perizia psichiatrica sul 30enne Orjol Lame, conducente della vettura che il 30 ottobre scorso si è schiantata contro il muro di un'abitazione lungo la via Emilia, tra Parma e Reggio Emilia, causando la morte del figlio di un anno, della compagna 22enne e dei fratellini della ragazza di 11 e 9 anni. Il giovane è risultato positivo alla droga e all'alcol al momento dell'incidente.

La Procura ha dato l'ok per la perizia psichiatrica sul responsabile di una delle "più terribili stragi della strada" mai avvenute in Emilia Romagna. L'esame sarà utile ad accertare l'attuale capacità del 30enne di partecipare coscientemente al processo e alla fase delle indagini preliminari oltre che la "pericolosità sociale" e il suo stato di mente al momento del fatto.

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Nella serata del 30 ottobre 2022, infatti, l'uomo è uscito rovinosamente dalla strada con la sua Fiat Stylo mentre percorreva via Newton in direzione Parma a villa Gaida di Reggio Emilia. Lame ha invaso la corsia opposta, schiantandosi contro il muro di un casolare disabitato. La forza dell'impatto è stata tale da distruggere anche la parete in mattoni, facendo entrare parte della macchina anche nei locali abitativi. In auto con lui vi erano la moglie, il figlio piccolo e i due fratellini della ragazza.

Secondo gli inquirenti, il 30enne stava guidando a velocità sostenuta ed era positivo alla cocaina. La vettura sulla quale stava viaggiando, inoltre, non era né assicurata né revisionata. L'uomo è l'unico sopravvissuto allo schianto: dopo essere stato ricoverato in gravi condizioni presso l'ospedale di Reggio Emilia, i medici lo hanno dichiarato fuori pericolo di vita, ma le sue condizioni di salute non sarebbero molto migliorate.  Secondo il personale ospedaliero, avrebbe riportato danni neurologici da valutare.

Da qui la richiesta del magistrato inquirente sulla perizia psichiatrica per accertare non solo lo stato mentale al momento del fatto, ma anche la capacità di sostenere un processo. I genitori dei tre fratelli di 22, 11 e 9 anni deceduti nel frattempo chiedono una condanna esemplare per il compagno che quel giorno era alla guida dell'auto.

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