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Spari contro case con tute bianche e volti nascosti, giovani aspiravano alla ‘ndrangheta in Calabria

I carabinieri hanno arrestato 11 giovani. “Considero l’operazione di oggi di estrema importanza per il territorio perché ci troviamo in quella zona borderline in cui ci sono soggetti che aspirano a fare il passaggio alla criminalità organizzata” ha dichiarato il procuratore di Palmi Emanuele Crescenti.
A cura di Antonio Palma
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Pestaggi in strada ma anche veri e propri raid punitivi a colpi di arma da fuoco contro le abitazioni di testimoni, così le nuove leve di criminali aspiravano ad entrare nei gruppi della criminalità organizzata in Calabria. È quanto emerge dallinchiesta "Nuove leve" condotta dai carabinieri che stamattina hanno arrestato 11 persone per danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di armi, anche da guerra, e detenzione e spaccio di droga.

L'indagine, coordinata dalla Procura di Palmi,  ha riguardato il territorio di Seminara e di altri comuni limitrofi della Piana di Gioia Tauro e ha portato alla luce l'esistenza do un nutrito gruppo di giovani, per lo più tra i 19 e i 30 anni, capaci di condotte criminali gravi e che aspiravano a fare parte delle cosche di ‘ndrangheta  in Calabria.

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"Considero l'operazione di oggi di estrema importanza per il territorio perché ci troviamo in quella zona borderline in cui ci sono soggetti che aspirano a fare il passaggio alla criminalità organizzata" ha dichiarato il procuratore di Palmi Emanuele Crescenti

Tra i reati contestati infatti non c'è quello di associazione criminale ma gli inquirenti segnalano la fitta rete di comunicazioni e relazioni tra i soggetti indagati che potevano contare anche sull’appoggio di loro conoscenti e parenti di rilievo criminale, in grado di reperire armi e droga con estrema facilità.

"Si è trattato di un'inchiesta sviluppata ancora una volta attraverso le intercettazioni telefoniche, attraverso la verifica dei telefonini e dell'attività sulle chat tanto di moda oggi. Questo ci ha consentito di ricostruire un commercio molto forte, ma anche molto importante, sia dal punto di vista qualitativo sia dal punto di vista quantitativo di armi, armi da guerra e una serie di episodi criminosi, dall'organizzazione di una rapina danni di un corriere allo smercio di sostanza stupefacente" ha sottolineato il Procuratore  ricordando l'importanza di lavorare con strumenti tecnologici come le intercettazioni.

L'indagine ha preso il via nel novembre 2021 a seguito di un’aggressione avvenuta nei confronti di un residente del posto e dei 2 figli minorenni. Al fatto aveva assistito una donna della zona che aveva fornito la descrizione degli aggressori e anche i video delle telecamere della sua abitazione. Pochi giorni dopo, agli inizi di novembre, durante la notte due uomini con tuta bianca e incappucciati avevano esploso 18 colpi di pistola contro il portone di ingresso e il garage dell’abitazione della donna, fortunatamente rimasta illesa. Le successive attività investigative, hanno permesso di individuare i due giovani responsabili del danneggiamento e il collegamento col precedente fatto, oltre a una  fitta rete di attività criminali del loro gruppo.

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