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Spara e uccide il padre della fidanzata che si opponeva al fidanzamento, 20enne arrestato a Palermo

Il ragazzo ha parlato di un incontro casuale e una lite ma era già armato. Il 46enne è stata raggiunto da due colpi alla testa sparati da distanza ravvicinata.
A cura di Antonio Palma
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La vittima Natale Caravello
La vittima Natale Caravello

Ha affrontato il padre della sua ragazza che si opponeva al loro fidanzamento e gli ha sparato da distanza ravvicinata uccidendolo sul colpo. Autore del delitto Alessandro Sammarco, un 20enne palermitano arrestato nelle scorse ore dai carabinieri del capoluogo siciliano per la morte di Natale Caravello, 46enne padre della fidanzata del giovane. L’assassino nella serata di giovedì in via Pasquale Matera, nel quartiere Brancaccio. Quando la polizia è giunta sul posto, allertata da alcuni residenti che avevano segnalato un uomo a terra, per il 43enne ormai non c’era più nulla da fare. Caravello è stato colpito da almeno due proiettili e si è accasciato al fianco del motorino con cui era arrivato sul posto.

Quello che inizialmente poteva sembrare un agguato si è rivelato invece essere un assassino per motivi personali. A chiariere l’accaduto è stato lo stesso ventenne che in tarda serata si è costituito alla caserma Carini dei carabinieri per confessare tutto e raccontare il movente dell’assassinio. Il giovane, interrogato per ore dagli uomini della squadra mobile palermitana a cui sono state affidate le indagini, e dal pm di turno, il sostituto procuratore Gianluca De Leo, ha ammesso tutte le sue responsabilità raccontando di un rapporto ormai logoro con la vittima. Come hanno confermato parenti e conoscenti, le liti tra i due in effetti erano continue e accese a causa del rapporto del giovane con la figlia della vittima. Così sarebbe avvenuto anche ieri sera quando, al culmine dall’ennesima lite, il ventenne ha aperto il fuoco sull’uomo uccidendolo.

Le circostanze esatte dell’assassinio però restano tutte da accertare. Il ragazzo ha parlato di un incontro casuale ma era armato. Sammarco avrebbe riferito di avere una pistola e di essere andato in giro armato proprio per la paura di una aggressione da parte della vittima, ma son parole tutte da confermare.  Il ventenne ha sostenuto di aver sparto senza prendere la mira ma la dinamica dell’uccisione di Caravello appare più come una esecuzione, la vittima infatti è stata raggiunta da due colpi a bruciapelo in testa.

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