Soldi per insabbiare le indagini, 9 indagati: coinvolti viceprocuratore e avvocato
Soldi per insabbiare le indagini. Nove persone risultano indagate con le accuse, mosse a vario titolo, di corruzione per l'esercizio delle funzioni, corruzione in atti giudiziari, induzione indebita e concussione per avere insabbiato delle indagini dietro pagamento.
L’inchiesta, condotta dalle Procure di Potenza e Benevento, tocca diverse province italiane: Lecce, Taranto fino a raggiungere Napoli, Benevento e anche Roma. E tra gli indagati compaiono un vice procuratore onorario in servizio nel Tribunale di Lecce e residente in provincia di Taranto e un avvocato dello stesso foro che risulta residente a Manduria.
Ci sono inoltre tra gli indagati due funzionari dell'Asl di Taranto, un medico della stessa Asl e un imprenditore nato in Svizzera.
L’indagine, secondo quanto emerso, ruota proprio intorno al ruolo del magistrato e dell'avvocato che risultano indagati. Entrambi stando a quanto ricostruito avrebbero insabbiato delle indagini dietro pagamento e avrebbero costretto alcune persone a pagare allo scopo di bloccare inchieste forse costruite ad-hoc.
L’imprenditore svizzero, sempre tra gli indagati, in particolare avrebbe pagato 12 mila euro per insabbiare delle indagini. Il magistrato e l'avvocato, tra aprile e gennaio, avrebbero ottenuto la grossa somma di denaro dall’imprenditore per bloccare presunte azioni giudiziarie nei suoi confronti. Per convincere l'uomo a pagare avrebbero anche organizzato un controllo concordato da parte di una pattuglia di carabinieri.
Gli altri quattro indagati, secondo l'ipotesi di accusa, sarebbero in qualche modo finiti nella rete del vice procuratore per via di indagini a loro carico.
La Guardia di Finanza, su disposizione delle Procure di Potenza e di Benevento, sta eseguendo perquisizioni capillari nei comuni interessati.