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Le notizie sul maltempo nelle Marche

Sei morti in una notte per una bomba d’acqua, ma continuiamo a ignorare l’emergenza clima

Morti e dispersi per una bomba d’acqua, come è successo ieri con l’alluvione nelle Marche, rischiano di diventare la nostra tragica normalità. Eppure stiamo continuando a non parlarne, anche in campagna elettorale.
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Potete far finta che sia tutto normale, ma 400 millimetri di pioggia in una notte sono tantissimi. Per darvi un’idea, sono poco meno della metà di tutta la pioggia che vi cade in testa in un anno. Nelle Marche, ieri notte, quei 400 millimetri di pioggia hanno ucciso almeno sei persone, allagato case, devastato l’arredo urbano, trascinato automobili per centinaia di metri, come fossero giocattoli.

Potete far finta che sia tutto normale, che sia sempre successo
, che sia colpa del destino, o dell’atavico dissesto idrogeologico del nostro Paese, soprattutto nelle sue aree interne. Eppure sapete benissimo che non è così. Che non stiamo parlando di un tiro di dadi, come nel caso di un terremoto. E nemmeno stiamo parlando di una tragedia generata dall’incuria. Stiamo parlando di un evento climatico estremo, come ce ne sono sempre di più, sempre più violenti, anno dopo anno. E soprattutto, stiamo parlando del cambiamento climatico che li genera, sempre di più sempre più violenti, anno dopo anno.

Potete far finta che sia tutto normale, ma dovete almeno prendere atto che questa sia una nuova normalità. E che in questa nuova normalità si muore per una bomba d’acqua, dopo un estate intera di bombe di calore e di siccità estrema. Contenti voi, se questa nuova normalità vi sembra accettabile. Se vi piace l’idea di dover andare a dormire terrorizzati che una notte di pioggia ponga fine alla vita di sei persone. Se vi sembra accettabile che nei soli primi sei mesi del 2022 vi siano stati in Italia ben 132 eventi climatici estremi di questo tipo, il numero più alto degli ultimi dieci anni. Che, per la cronaca, sono stati il decennio col più alto numero di eventi climatici estremi della storia di questo Paese.

Potete far finta che sia tutto normale. Che siano normali i ghiacciai che si staccano, i fiumi in secca, i trenta gradi in cima alle montagne, le bombe d’acqua, tutto quanto. Potete far finta che il vero problema di questo Paese sia il prezzo dei combustibili fossili, e non i combustibili fossili. Che siano i migranti climatici che scappano da Paesi colpiti prima e più del nostro dal riscaldamento globale, e non il riscaldamento globale. Che siano i costi della transizione energetica, e non la nostra incapacità di costruire – o anche solo di immaginare – una vera transizione energetica.

Potete far finta che sia tutto normale e passare un’intera campagna elettorale, quella che stiamo attraversando, a non parlare di cambiamento climatico, o magari a irriderlo come fa qualcuno, parlando ancora di gretini o di ambientalisti terroristi, come se l'emergenza non fosse già qua, sotto i nostri occhi, dentro le nostre vite. Potete fare quello che volete, ma sei persone, ieri notte, in Italia, sono morte per qualche ora di pioggia. E a notti come queste, se continuerete a far finta che sia tutto normale, vi toccherà farci l’abitudine.

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Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
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