Segue le ragazzine negli spogliatoi di scuola e le palpeggia, bidello arrestato a Ravenna
Approfittando del suo ruolo di bidello, in più occasioni avrebbe fatto apprezzamenti volgari e proposte oscene alle ragazzine nei corridoi della scuola in cui lavora, poi si sarebbe spinto a seguire alcune di loro negli spogliatoi e infine a palpeggiare due studentesse di 15 e 17 anni. Sono questi i gravissimi comportamenti di cui deve rispondere un bidello di 35 anni, arrestato dalla polizia a Ravenna con l'accusa di violenza sessuale continuata e pluriaggravata dal contesto dove si sono svolti i fatti e dalla minore età delle parti offese. Nei confronti dell'uomo, la Procura ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari la misura della custodia cautelare ai domiciliari, eseguita giovedì scorso dagli uomini della Squadra Mobile dela polizia.
Un arresto scattato dopo alcune settimane di indagini che, racconta il Corriere di Romagna, erano state avviate alla fine del dicembre scorso su richiesta della stessa scuola dove l'uomo lavorava. La segnalazione era arrivata direttamente dalla preside dell'istituto superiore della provincia di Ravenna frequentato dalle due minori che avrebbe raccolto le richieste di alcune insegnanti a cui le ragazze si erano rivolte. Ascoltate in presenza di una psicologa, una delle studentesse ha raccontato di essere stata seguite negli spogliatoi e di essere stata palpeggiata sulla gamba, l'altra addirittura di essere stata afferrata per i polsi nel tentativo di trascinarla in un’aula appartata della scuola. Dal loro racconto è emerso un quadro inquietante in cui pare che il bidello, approfittando dell'iniziale clima di fiducia che si era instaurato con le ragazze, abbia iniziato a importunarle sempre più spesso con argomenti di natura sessuale.
Tra gli episodi segnalati dalle due ragazze ma anche da diversi loro compagni per lamentare il comportamento di quel bidello, ci sono le richieste di mostrargli le foto in costume, di mettersi in pose ammiccanti in bagno, ma anche diversi casi di mano morta. L'uomo inoltre avrebbe mostrato alle adolescenti le foto dei propri genitali, contenute nel telefonino. Episodi multipli che hanno spinto il Gip a ravvisare il pericolo di reiterazione del reato, per evitare il quale ha disposto l'arresto dell'uomo.