358 CONDIVISIONI

Segregata in casa per 22 anni, fratello e cognata si difendono: “Niente di vero in quello che dice”

Il fratello e la cognata della donna di 67 anni segregata in casa per 22 anni in provincia di Campobasso hanno raccontato la loro versione dei fatti a Mattino Cinque. I due sostengono che non vi sia nulla di vero nei racconti della donna.
A cura di Gabriella Mazzeo
358 CONDIVISIONI
Immagine

"Non ho mai segregato in casa mia cognata. Io andavo a ritirare la sua pensione, ma solo perché non era in grado. Non c'è niente di vero, non sappiamo perché sostenga una cosa del genere".

A dirlo, la donna accusata di aver segregato in casa la cognata 67enne a Bojano, in provincia di Campobasso. La storia è emersa qualche settimana fa: secondo quanto accertato dalle forze dell'ordine, la vittima viveva a casa del fratello e di sua moglie da diversi anni. Si era trasferita dai parenti dopo la morte del marito, avvenuta nel 1995.

Dopo qualche anno, però, sarebbero iniziati i maltrattamenti: la donna sarebbe stata quindi costretta a vivere in una stanza senza riscaldamenti e senza l'accesso ai servizi igienici per ben 22 anni fino all'intervento delle forze dell'ordine.

Ora i parenti accusati di sequestro di persona hanno raccontato la loro versione dei fatti durante la diretta di Mattino Cinque. "Ha detto che non vi erano riscaldamenti nella sua stanza – hanno sottolineato marito e moglie – ma tutte le sere portava con lei la stufetta che lasciava in salotto solo in estate, quando faceva troppo caldo".

Il fratello e la cognata della donna hanno inoltre negato che la 67enne non potesse accedere ai servizi igienici. "Aveva il bagno in camera. Mancava il bidet, ma ci sono doccia e lavandino. Non ha mai utilizzato il lavatoio come è stato detto".  La vittima, infatti, aveva rivelato agli agenti che per anni aveva potuto lavarsi solo una volta al mese e di essere stata costretta ad utilizzare esclusivamente il lavabo da bucato presente nella sua stanza.

La 67enne non aveva inoltre il permesso di uscire da sola: poteva lasciare l'abitazione solo in compagnia del fratello o della cognata per una visita sporadica alla parrucchiera. Le forze dell'ordine sono intervenute dopo una segnalazione anonima. Ora la donna è stata spostata in una struttura protetta.

358 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views