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Scuola, Miozzo (Cts): “Per l’esame di maturità in sicurezza bastano distanza, mascherine e igiene”

“Il Comitato tecnico Scientifico, per la prova orale di maturità, ha suggerito una serie di misure che vanno dalla gestione degli spazi, alle procedure di igiene individuali, all’uso di mascherine da parte di docenti, studenti e operatori”, lo ha ricordato alla Camera Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, ascoltato oggi in audizione alla Camera dei deputati.
A cura di Antonio Palma
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Il primo vero test per capire se a scuola si potranno mantenere tutte le misure di sicurezza necessarie ad evitare il contagio saranno gli esami di maturità 2020, che inizieranno il 17 giugno. "Per questo il Comitato tecnico Scientifico, per la prova orale di maturità, ha suggerito una serie di misure che vanno dalla gestione degli spazi, alle procedure di igiene individuali, all'uso di mascherine da parte di docenti, studenti e operatori", lo ha ricordato alla Camera Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, ascoltato oggi in audizione alla Camera dei deputati. Si inizierà dall'accesso a scuola che "verrà inibito a coloro che avranno febbre superiore a 37,5 e che dichiarano di essere stati in contatto con soggetti in quarantena o in isolamento domiciliare".

"Non è necessaria però la rilevazione della temperatura all'ingresso ma basta l'autocertificazione", che è obbligatoria, mentre "non è necessario l'uso dei guanti", ha aggiunto Miozzo. Sempre per quanto riguarda l'ingresso, "abbiamo pensato a percorsi dedicati di entrata e uscita se disponibili" ha sottolineato l'esperto. Durante l'esame di Stato vero e proprio "abbiamo ipotizzato che la commissione stia a 2 metri di distanza così il maturando può togliersi la mascherina a meno che il ragazzo non sputi".

Il distanziamento sarà invece di un metro, secondo le indicazioni del Cts, al rientro a settembre che "è la priorità assoluta su cui concentrare attenzione e risorse". Del resto "I Paesi che hanno riaperto – come Germania, Francia e Israele – hanno visto pochi giorni dopo la riapertura focolai epidemici che hanno imposto la richiusura delle scuole" ha ricordato Miozzo. Oltre alla distanza, sono altri due i principi cardine per ridurre il rischio di contagio: l'utilizzo della mascherina, come barriera difensiva e protettiva, e l'igiene delle persone e degli ambienti. Tra gli altri consigli, il differenziamento dell'inizio delle lezioni, l'ingresso e l'uscita diversi ove possibile per evitare gli assembramenti; ridurre al minimo la presenza di genitori e soggetti estranei nelle scuole; rimodulazione delle aule e privilegiare gli spazi esterni,

Nel corso del suo intervento il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico ha difeso anche la scelta di tenere chiuse le scuole per tutto questo tempo. "Nel nostro Paese RT  è sceso il 25 marzo, due settimane dopo il lockdown. A metà di aprile era 0,77, media dell'intero Paese: se avessimo aperto a metà maggio tutte le scuole, secondo le impostazioni epidemiologiche quell’RT sarebbe passato a 1,33, con una media da 1,22 a 1,44".

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