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Rosa scompare improvvisamente, vicini indagati: “Uccisa per incassare il suo reddito di cittadinanza”

Per gli inquirenti Rosa Maria Luisa Bechere sarebbe stata uccisa e fatta sparire dagli stessi vicini di casa a Olbia che volevano incassare gli assegni che la donna, invalida, percepiva tra cui il reddito di cittadinanza.
A cura di Antonio Palma
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Scomparsa improvvisamente dalla sua abitazione di Olbia, per gli inquirenti Rosa Maria Luisa Bechere sarebbe stata uccisa e fatta sparire dagli stessi vicini che volevano incassare gli assegni che la donna invalida percepiva tra cui il reddito di cittadinanza.

A denunciare l’improvvisa e inspiegabile scomparsa della sessantenne, dal suo appartamento del rione San Nicola erano stati le assistenti sociali che si stavano occupando di lei dopo l’arresto del compagno per omicidio nel marzo scorso.

La scomparsa della donna risalirebbe ad almeno un mese e mezzo fa quando è arrivata la segnalazione ai carabinieri di Olbia che si sono messi sulle sue tracce.

Per giorni di lei non si è saputo più nulla ma gli inquirenti hanno cercato di ricostruire gli ultimi contatti fino all’improvvisa svolta dele scorse ore quando sul registro degli indagati sono finiti due vicini.

Si tratta di una coppia conoscenti di Rosa Bechere finti nel mirino degli inquirenti per aver incassato le somme degli assegni di invalidità e di reddito di cittadinanza accreditate alla donna dopo la sua scomparsa.

I due vivevano nello stesso condominio della donna dove lo scorso marzo era stato ucciso Tony Cozzolino, bruciato vivo, per il quale era stato arrestato proprio il compagno di Rosa Bechere, che si trova ora in carcere

L’ipotesi di reato attualmente è quella di omicidio e occultamento di cadavere ma le indagini proseguono anche perché non è stato rinvenuto nessun cadavere.

Secondo la Procura di Tempio Pausania, che coordina le indagini, la coppia avrebbe sottratto le carte Bancoposta e Postepay usate per l’accredito del reddito di cittadinanza e avrebbe incassato le somme percepite.

Secondo una prima ipotesi, i due indagati avrebbero somministrato alla presunta vittima diversi farmaci per soggiogarla dopo l’arresto del marito, tanto da provocarne nelle scorse settimane anche un malore con conseguente ricovero in ospedale. Condotte che probabilmente però sarebbero proseguite fino al decesso della donna.

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