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Rogo davanti a caserma dei carabinieri a Noto: “Non ci intimidiscono, non esistono zone franche”

Gli attentatori hanno cosparso del liquido infiammabile davanti alla caserma dandovi fuoco, la pista privilegiata dagli inquirenti è quella di un gesto intimidatorio.
A cura di Antonio Palma
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Inquietante episodio a Noto, nel Siracusano, dove sconosciuti hanno appiccato un incendio proprio davanti ai cancelli della caserma sede della locale Compagnia dei Carabinieri, fortunatamente senza causare grossi danni né feriti. Un gesto ancora più sgradevole perché avvenuto in un giorno di festa, nella serata di Santo Stefano. Le indagini per accertare gli autori sono ancora in corso e non si esclude nulla ma la pista privilegiata dagli inquirenti è quella di un gesto intimidatorio, visto che non si sono preoccupati nemmeno della presenza delle telecamere di sorveglianza piazzate attorno al perimetro della caserma che hanno ripreso tutto. Proprio sulle immagini di quei filmati si stanno concertando ora le indagini degli uomini dell’arma per ricostruire l’accaduto e individuare i responsabili.

Tutto è durato pochi secondi, gli attentatori hanno cosparso del liquido infiammabile davanti alla caserma dandovi fuoco prima di dileguarsi. L’incendio è stato poi immediatamente spento dai militari presenti in caserma senza provocare danni. “Sono in corso perquisizioni. Le indagini si concentrano sulla criminalità locale o comunque su persone che hanno avuto a che fare con i militari della locale compagnia” ha spiegato a Fanpage.it il maggiore Simone Clemente, a capo del Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando provinciale di Siracusa. Si suppone infatti che il gesto sia una reazione ai numerosi interventi realizzati in questi mesi dagli stessi carabinieri per il contrasto alla criminalità sul territorio.  “Con le numerose operazioni abbiamo imposto una sorta di Moral suasion affermando che nel territorio non esistono zone franche” ha aggiunto l’ufficiale dei carabinieri.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa, nelle ultime settimane, in effetti hanno condotto numerose operazioni che tra le altre cose hanno portato al sequestro di un ingente numero di armi. “I sequestri che hanno interessato soprattutto la comunità non stanziale originaria del luogo” spiegano dall’Arma. Il riferimento è all’omicidio di un ragazzo di 17 anni, Piopaolo Mirabile, appartenente alla comunità nomade dei “caminanti”, raggiunto da colpi di pistola il 30 novembre mentre era in auto con i familiari e morto in ospedale pochi giorni dopo. L’efferato omicidio, che sarebbe riconducibile una lite tra membri della stessa comunità, ha portato all’arresto di 33 anni ma ha fatto scattare anche una serie di perquisizioni in tutta la zona durante le quali sono state individuate armi, munizioni e refurtiva.

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