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Roberta Repetto morta dopo l’operazione sul tavolo della cucina, condannati il medico e il santone

Sono stati condannati a 3 anni e 4 mesi il santone Paolo Bendinelli e il medico Paolo Oneda per la morte di Roberta Repetto, la 40enne operata chirurgicamente nel 2020 sul tavolo della cucina senza anestesia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sono stati condannati a tre anni e 4 mesi Paolo Bendinelli, il "santone" del centro olistico Anidra di Borzonasca (Genova) e il medico bresciano Paolo Oneda. I due sono stati dichiarati responsabili della morte di Roberta Repetto, l'insegnante di 40 anni alla quale fu asportato nel 2020 un neo sul tavolo della cucina del centro. Per due anni la donna fu "curata" con tisane zuccherate e meditazione.

Secondo quanto accertato, la paziente è deceduta a causa delle metastasi di un tumore mai adeguatamente curato. La donna si era infatti affidata al santone Bedinelli e al medico bresciano Oneda, che per due anni le hanno consigliato "terapie" fatte di meditazione e sedute psicologiche con la terapeuta Paola Dora,  assolta in sede processuale.

I due uomini invece sono stati condannati con rito abbreviato per omicidio colposo ma scagionati dall'accusa di violenza sessuale e circonvenzione di incapace. Il pubblico ministero Gabriella Dotto aveva chiesto 16 anni per Bendinelli, "guida spirituale" della paziente, 14 per Oneda e 10 per Dora per omicidio volontario.

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La vicenda

L'insegnante 40enne si era affidata al centro olistico Anidra di Borzonasca nel 2019. La sua agonia era iniziata quando, secondo l'accusa, era stata operata da Oneda (all'epoca in forza all'ospedale di Manerbio) su un tavolo da cucina senza neppure l'anestesia. Dopo l'asportazione di un neo sulla schiena, il medico applicò alcuni punti e consigliò a Repetto di sottoporsi a una terapia fatta di tisane e meditazione per la "purificazione spirituale".

Nel corso dell'anno la 40enne aveva continuato a lamentare dolori lancinanti. Il medico e il santone Bendinelli le avevano assicurato che quelli erano segnali che dimostravano "il successo dell'operazione chirurgica". A denunciare i fatti furono i familiari della donna.

La conseguente apertura di un'inchiesta ha portato nel 2021 all'arresto di Oneda e Bendinelli: a questo si sono poi aggiunte le denunce in stato di libertà per la psicologa Paola Dora, ora assolta dall'accusa di omicidio.

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