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Rimini, violenza sessuale sulle due cuginette: una ha solo 12 anni, è rimasta incinta

Il presunto colpevole, peruviano ma residente a Rimini, ha 23 anni. Avrebbe tentato di violentare anche un’altra bambina, sua connazionale e cugina della prima vittima ora incinta all’ottavo mese di gravidanza. Sono stati i genitori di quest’ultima a sporgere denuncia dopo aver appurato che la piccola aspetta un bambino.
A cura di Biagio Chiariello
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Un 23enne di nazionalità peruviana, residente a Rimini, è stato arrestato dai carabinieri di Riccione con l'accusa di atti sessuali con minori e di violenza sessuale aggravata ai danni di due cugine. L'inchiesta è partita lo scorso 4 novembre, quando i genitori – peruviani – di una delle presunte vittime hanno richiesto l'intervento dei carabinieri subito dopo aver scoperto che la propria figlia dodicenne era incinta, all'ottavo mese, come accertato dai sanitari dell'ospedale di Riccione, dove la giovanissima era stata inviata dal proprio pediatra, insospettito da un anomalo rigonfiamento dell'addome. La ragazzina aveva quindi raccontato alla madre di aver avuto una relazione con il cugino, il 23enne poi fermato, il quale, approfittando di più occasioni in cui si era ritrovato da solo ad accudire la bambina – su richiesta degli stessi genitori di quest'ultima, costretti ad assentarsi per lavoro – aveva consumato rapporti sessuali completi, indifferenti delle possibili conseguenze.

A quel punto i militari dell’Arma hanno avviato le indagini, accertando che lo stesso ragazzo si era reso protagonista, nello scorso mese di ottobre, di ripetuti tentativi di abuso (approcci e palpeggiamenti) nei confronti di un'altra dodicenne, anch'essa peruviana e cugina della prima vittima. Tentativi a cui fortunatamente la ragazzina è sempre riuscita a sottrarsi. L'indagato, intuito il pericolo, aveva tentato di far perdere le proprie tracce rifugiandosi presso alcuni parenti residenti a Firenze, ma i carabinieri, coadiuvati dai colleghi toscani, nella mattinata di ieri lo hanno rintracciato al termine di un lungo servizio di osservazione e pedinamento e, dopo la notifica del fermo, lo hanno condotto presso la casa circondariale Sollicciano di Firenze, ove attenderà la convalida del provvedimento. L'intera vicenda, come ricostruito nel corso delle indagini, è maturata all'interno di una nutrita comunità peruviana di stanza a Rimini.

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