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Rimini, malore dopo la vacanza: turista prende legionella facendo la doccia in albergo a 4 stelle

Il proprietario di un albergo a quattro stelle di Rimini è indagato per epidemia colposa dopo che un turista ha contratto la legionella dopo una vacanza nella sua struttura ricettiva. Il paziente, milanese di 50 anni, dopo 2 settimane di ricovero, è fuori pericolo ma analisi approfondite hanno confermato che è stato contagiato facendo la doccia nella stanza dell’hotel in cui l’acqua era infetta.
A cura di Ida Artiaco
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Ha contratto il virus della legionella in un albergo a quattro stelle della zona di Rimini dove è stato in vacanza, facendo finire nei guai un noto albergatore che ora è indagato per epidemia colposa e rischiando lui stesso di morire. L'uomo, un turista residente nel milanese di 50 anni, cliente affezionato della struttura ricettiva in questione, ha accusato un malore, con evidenti difficoltà respiratorie, dopo essere stato in vacanza. Trasferito in ospedale, è stato ricoverato per due settimane e ora è fuori pericolo ma ha comunque deciso di presentare denuncia dopo che i risultati degli accertamenti a cui è stato sottoposto non lasciavano spazio a dubbi: si trattava proprio di legionella. Generalmente, il batterio che provoca questa malattia, che può portare a sua volta a svariati problemi polmonari, avrebbe infettato il paziente nell'ultimo luogo in cui quest'ultimo ha fatto la doccia nei dieci giorni precedenti.

Le analisi sull'acqua infetta

L'Ausl lombarda ha così contattato i colleghi di Rimini che, insieme ai carabinieri del Nas di Bologna coordinati dal sostituto procuratore Paola Bonetti, hanno fatto controllare l'hotel che si trova sul lungomare della città romagnola. È risultato che l'unica stanza della struttura dove l'acqua risultava infetta era proprio quella dove aveva alloggiato il turista che aveva contratto la malattia. Il che ha fatto scattare da parte della magistratura l'apertura di un fascicolo per epidemia colposa. L'albergatore si è difeso affermando di aver provveduto alla bonifica dell'acqua attraverso la clorificazione all'inizio della stagione. "In questo caso – ha spiegato l'avvocato difensore Maurizio Ghinelli al Resto del Carlino – non si può assolutamente parlare di epidemia colposa. L’epidemia, lo dice la parola stessa, presuppone il contagio della collettività, è un reato contro la salute pubblica, mentre in questo caso si è ammalata una sola persona".

I sintomi della legionella

Si ricordi che la legionella è una malattia che può anche diventare letale se non trattata correttamente. I batteri che la provocano sono presenti in genere negli ambienti acquatici naturali e artificiali, dunque sia in fiumi, laghi e terreni, sia in piscine, tubature, fontane e docce. Si contrae attraverso l'aerosol, cioè la nebulizzazione dell'acqua calda nella doccia. Tra i sintomi con cui si manifesta, ci sono tosse, difficoltà respiratorie, dolore al petto, febbre e mal di testa.

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