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Guerra in Ucraina

Riaperto Nord Stream 1, l’Europa ha ricominciato a consumare gas russo

Da questa mattina alle 7 il gasdotto Nord Stream 1, chiuso per manutenzione l’11 luglio, ha ricominciato a trasportare gas proveniente dalla Russia in tutta Europa.
A cura di Davide Falcioni
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Le forniture di gas russo attraverso il gasdotto Nord Stream 1, riaperto stamattina, sono arrivate al livello del 40%, come prima che la conduttura venisse chiusa per manutenzione, l'11 luglio scorso. Lo riferisce la Tass citando il consorzio Nord Stream AG.

Come previsto, il gasdotto ha riaperto alle 7 di oggi, ora di Mosca (le 6 in Italia). Secondo l'operatore ucraino per il trasporto del gas Ogtsu, continuano anche le forniture della Gazprom attraverso l'Ucraina, che oggi dovrebbero arrivare a 42,4 milioni di metri cubi. Subito dopo la diffusione della notizia, il prezzo del gas ad Amsterdam ha registrato un calo significativo, scendendo fino a 145 euro al megawattora, con una flessione del 6%, cioè ai livelli di inizio luglio.

Per la giornata di oggi – viene spiegato daGazprom – sono stati richiesti volumi di gas pari a quelli forniti da Nord Stream prima della manutenzione per circa 67 milioni di metri cubi al giorno. In ogni caso, si fa presente che occorrerà del tempo prima che l'infrastruttura possa tornare ad essere operativa a pieno regime. I volumi di gas per 67 milioni di metri cubi al giorno – osserva un rappresentante di Nord Stream – equivalgono all'incirca al 40% del tasso di utilizzo del gasdotto al massimo delle sue potenzialità.

Claudio Descalzi, CEO Eni
Claudio Descalzi, CEO Eni

Per quanto riguarda l’Italia, la multinazionale russa ha “comunicato per oggi la consegna di volumi di gas pari a circa 36 milioni di metri cubi, a fronte di consegne giornaliere pari a circa 21 milioni di metri cubi effettuate nei giorni scorsi”. A renderlo noto è stata Eni. In sostanza, rispetto a ieri, vi è stata una crescita del 71,4%. Eni ha fatto sapere inoltre che si riserverà di comunicare "eventuali aggiornamenti nel caso in cui vi fossero ulteriori variazioni significative nelle quantità in consegna comunicate da Gazprom".

Spagna e Portogallo contro il razionamento del gas proposto dall'UE

Nel frattempo, sul fronte europeo, sia il Portogallo che la Spagna hanno bocciato la proposta di Ursula von der Leyen di ridurre la domanda di gas del 15% tra il primo agosto 2022 e il 31 marzo 2023. Lisbona in particolare si è detta "completamente contraria" alla proposta di Bruxelles, perché è “sproporzionata” e “insostenibile”. Secondo Joao Galamba, segretario di Stato per l’Ambiente e l’Energia portoghese, il piano presentato ieri dalla Commissione Ue "non tiene conto delle differenze tra i Paesi" e "ignora che il Portogallo non ha interconnessioni con il resto d’Europa".

Anche Madrid ha annunciato la sua contrarietà alla proposta della Commissione europea di ridurre i consumi di gas del 15% non ritenendola né "giusta" né "efficace". "La Spagna non appoggia questa proposta" ha dichiarato la ministra della Transizione ecologica Teresa Ribera. "Ci opporremo all'imposizione di obblighi che sono al di sopra, in termini di sforzi, a quello che ci corrispondono".  "Difendiamo i valori europei, ma non possiamo assumere un sacrificio su cui non ci hanno nemmeno chiesto un parere preventivo".

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