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Reggio Calabria, picchiava e umiliava un’anziana: badante incastrata dalle telecamere

Per mesi una badante rumena di 60 anni ha picchiato e minacciato un’anziana donna. Irreperibile dallo scorso luglio, ora è finita in carcere con l’accusa di maltrattamenti, lesioni, percosse e minacce.
A cura di Susanna Picone
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Schiaffi, botte e continue umiliazioni. Maltrattamenti andati avanti per mesi, senza che la vittima potesse ribellarsi. Ora i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno rintracciato e tratto in arresto una sessantenne rumena che risultava irreperibile dallo scorso luglio. La donna. Veronica Morosan, è ritenuta responsabile di maltrattamenti, lesioni, percosse e minacce a un’anziana reggina di ottantaquattro anni che la rumena, assunta come badante, doveva assistere per motivi di salute. Il provvedimento scaturisce dagli esiti di un’attività d’indagine svolta dai Carabinieri sotto il coordinamento del settore ordinario della Procura della Repubblica reggina volta a documentare i maltrattamenti che la badante avrebbe commesso nel periodo compreso tra gennaio 2017 al luglio 2017. Da quanto ricostruito, la badante era stata assunta all’inizio dello scorso anno per prendersi cura dell’anziana donna. Aveva la possibilità di occupare una stanza della casa della vecchietta e trasferire il proprio domicilio. Ad avere dei sospetti sul comportamento della donna è stata la figlia dell’anziana, che si è accorta della presenza di alcuni lividi sul corpo della mamma. Ha chiesto spiegazioni e la badante le avrebbe risposto attribuendo quei segni a cadute accidentali. Una risposta che non ha convinto la donna che appunto ha iniziato a sospettare che i segni sul corpo della madre fossero causati da percosse ricevute.

I maltrattamenti della badante ripresi da una telecamera nascosta

La denuncia e le successive indagini svolte dai Carabinieri hanno svelato la verità: una telecamera nascosta in casa ha confermato che era la badante a picchiare e minacciare l’anziana donna che, per tutto il periodo, ha subito le violenze senza alcuna possibilità di reagire. Il video, secondo gli inquirenti, dimostra la “crudeltà delle azioni poste in essere dalla Morosan, insieme a ulteriori comportamenti di disprezzo significativamente lesivi della dignità umana”. Inizialmente la Procura aveva disposto gli arresti domiciliari ma la badante si è resa irreperibile e per questo è stato chiesto e ottenuto l’aggravamento della misura. La donna è stata quindi accompagnata in carcere.

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