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Ravenna, il cuore batte all’impazzata: salvato dall’Apple Watch che rileva una anomalia

Un trentatreenne di Lecce affetto da grave tachicardia ventricolare è stato salvato dagli specialisti del Dipartimento di Aritmologia di Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ravenna), ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research. A lanciare il primo campanello d’allarme è stato il suo smartwatch.
A cura di Susanna Picone
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Una grave tachicardia ventricolare mai diagnosticata, che poteva essergli fatale. E se un giovane di trentatré anni di Lecce è stato operato ed è salvo è anche grazie a una segnalazione del suo Apple Watch. Il dispositivo elettronico che indossava al polso ha infatti rilevato delle strane anomalie nel tracciato del battito cardiaco e successivi esami hanno permesso di scoprire che il giovane era affetto da palpitazioni parossistiche. Il trentatreenne è stato quindi operato al Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ravenna), ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research. "Una strana sensazione di vuoto, con il cuore che batteva all’impazzata, mi ha colto dopo una corsa – le parole del paziente riportate dai quotidiani locali -. Ho attivato la funzionalità di Ecg del mio Apple Watch, regalato da mia moglie proprio perché nell’ultimo periodo avvertivo un certo affaticamento dopo le partite di calcetto con gli amici. Dopo aver consegnato i risultati al mio medico sono stato indirizzato ai cardiologi che hanno riscontrato un’anomalia".

Il giovane presto potrà ricominciare a fare attività sportiva – “Il giovane non aveva precedenti di malattie cardiache e non ha presentato anomalie strutturali all’ecocardiografia, alla risonanza magnetica cardiaca e nessuna lesione coronarica alla tomografia computerizzata – le parole del dottor Saverio Iacopino, direttore del dipartimento di Aritmologia ed Elettrofisiologia della struttura –. Uno studio elettrofisiologico ha confermato la presenza dell’anomalia ed è stata eseguita l’ablazione a radiofrequenza ottenendo la completa soppressione dell’aritmia ventricolare”. Il medico ha sottolineato il ruolo fondamentale avuto dallo smartwatch. “Gli smartwatch – ha detto – hanno già dimostrato la loro utilità nel rilevamento della fibrillazione atriale con alta sensibilità e specificità. Questo caso, tra i primi al mondo per la diagnosi di una tachicardia ventricolare, sottolinea l’importanza di tali dispositivi come strumenti utili per la rilevazione”. A distanza di meno di un mese dall’intervento, il trentatreenne sta bene e gradualmente potrà ricominciare anche a fare attività sportiva.

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