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Questore di Torino Ciarambino sui disordini nelle manifestazioni degli anarchici: “Identificati in 160”

Sarebbero state identificate 160 persone dopo le manifestazioni degli anarchici a Torino in favore di Alfredo Cospito, l’anarchico che è in sciopero della fame contro il 41-bis.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Dopo le manifestazioni di sabato sera in favore di Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame per protestare contro il 41 bis, il questore di Torino Vincenzo Ciarambino ha informato la stampa sui progressi fatti dell'identificazione delle persone che, in oltre due ore di guerriglia, hanno bruciato cassonetti, lanciato sassi contro le vetrine dei negozi, danneggiato auto, imbrattato chiese e monumenti e divelto cartelli stradali. La polizia è intervenuta con gas lacrimogeni e in manifestanti hanno risposto col lancio di petardi e bottiglie.

"Abbiamo identificato 160 persone – ha spiegato Ciarambino ai microfoni de La Stampa – e almeno 200 sono state riconosciute anche prima della manifestazione di sabato. Circa 34 persone sono state fermate nell'immediato, portate in ufficio e identificate perché in possesso di armi o di materiale esplosivo". Una risposta a quanto avvenuto per le strade di Torino, quando le forze dell'ordine non hanno potuto fermare le azioni violente dei manifestanti. Dalle finestre, i cittadini guardavano le devastazioni inermi. "Perché state fermi? – chiedeva una donna dalla finestra -Non intervenite? Spaccano tutto".

In piazza nella serata di sabato per manifestare in favore di Alfredo Cospito vi erano più di mille persone secondo le prime ricostruzioni. Alcune di loro provenienti anche da altri paesi europei come Spagna, Grecia e Germania. Negli scontri con la polizia sono rimasti feriti due agenti in servizio. A tal proposito, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha condannato la violenza e "gli inaccettabili atti di vandalismo attuati dagli anarchici nella manifestazione di sabato". Chiara Appendino, ex sindaca della città, ha scritto su Twitter che quanto successo non è "la manifestazione di un pensiero, ma guerriglia intollerabile e incivile".

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