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Covid 19

Quarta dose vaccino Covid, le nuove indicazioni alle Regioni dopo il flop del booster

Il Governo ha dato alle Regioni nuove indicazioni per incrementare la somministrazione della quarta dose di vaccino ai fragili dopo il flop della campagna: “Più coinvolgimento dei medici di famiglia e potenziare la cosiddetta chiamata attiva”.
A cura di Ida Artiaco
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Cambiano le indicazioni del Governo alle Regioni sulla somministrazione della quarta dose di vaccino Covid dopo il flop della campagna vaccinale per le categorie individuate. La platea di destinatari della quarta dose è composta infatti da 4 milioni e 422 mila italiani. Comprende gli immunocompromessi, i malati di patologie croniche ultrasessantenni e tutti gli over 80. Ma, al momento, sono solo 493.364 coloro che hanno ricevuto il secondo booster, pari all'11,16 % della popolazione fragile che abbia ricevuto la dose booster da almeno 4 mesi, secondo quanto emerge dall'aggiornamento di oggi del bollettino del Ministero della Salute. Si tratta di numeri che destano preoccupazione. Per questo, Ministero della Salute e Unità per il completamento della campagna vaccinale provano a correre ai ripari chiedendo con forza un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, pediatri di libera scelta oltre che un rafforzamento della "chiamata attiva".

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In una lettera firmata dal segretario generale del ministero della Salute Giovanni Leonardi, e dal direttore dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale maggior generale Tommaso Petroni, si spiega come ad oggi si stia registrando "una ancora insufficiente adesione alla schedula vaccinale proposta, che delinea il rischio concreto di lasciare esposti allo sviluppo di malattia grave i soggetti più vulnerabili. Questa evenienza, oltre a compromettere la salute dei singoli, mette sistematicamente a rischio le strutture ospedaliere, impegnate, attualmente, nel recupero del trattamento delle patologie differite causa pandemia". Per questo vengono sollecitate le Regioni a "rafforzare con immediatezza le campagne di informazione pubblica sulla utilità delle dosi aggiuntive, declinate per fasce di popolazioni a rischio; coinvolgere direttamente e senza indugi i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta nella campagna vaccinale; rafforzare da subito il sistema della “chiamata attiva” dei singoli cittadini interessati alla somministrazione".

Nello stesso documento si sottolinea come dati preliminari "mostrano come anche in Italia, nel periodo di elevata diffusione della variante Omicron (gennaio-marzo 2022), siano riscontrabili sia un aumento dell’efficacia (sia per infezione che per malattia) dopo la somministrazione della dose booster/aggiuntiva (in tutte le età ma in particolare negli over 80), sia una progressiva riduzione dell’efficacia vaccinale nel corso del tempo (in particolare in soggetti giovani con fattori di fragilità o operatori sanitari). Questi dati, associati alla constatazione dell’elevata diffusione comunitaria della variante omicron di Sars-CoV-2, suggeriscono l’importanza della somministrazione la quarta dose alla popolazione anziana e/o fragile".

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