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“Quarantasei suicidi tra le forze dell’ordine dall’inizio dell’anno a oggi: È emergenza”

“Sono dati allarmanti, percentuali altissime” spiega il segretario generale del sindacato autonomo del finanziari (SAF), Vincenzo Pellegrino.
A cura di Biagio Chiariello
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Da gennaio a oggi in Italia si sono registrati 46 casi di suicidi nelle forze dell’ordine [l'ultimo un paio di giorni fa a Pieve di Teco, nrd]. Più o meno uno alla settimana. A riportarlo è il segretario generale del sindacato autonomo del finanziari (SAF), Vincenzo Pellegrino, durante il convegno che si è svolto questa mattina, a Roma, al Centro Congressi Cavour. “Sono dati allarmanti, percentuali altissime” spiega. “Sentiamo la necessità di scuotere le coscienze. Non possiamo, non dobbiamo rimanere in silenzio rispetto a una tematica così delicata. Anche per questo motivo abbiamo cercato di fare sindacato. L’associazione sindacale per noi vuol dire stare tra i nostri colleghi. Capire quali sono le difficoltà e rivolgerci alla nostra amministrazione – continua Pellegrini – per dire che non possiamo girarci dall’altra parte e dobbiamo fare prevenzione. Non è più sufficiente la gestione del personale con le linee guida, qui c’è da chiedersi che cosa sta accadendo”. Numeri che lasciano ben poco spazio all’interpretazione ed è per questo che il segretario generale si è rivolto anche all’Amministrazione, “affinchè vengano presi dei provvedimenti per prevenire un fenomeno che, purtroppo, è in costante crescita”, ha chiarito. Basti pensare che, nel 2018, i casi di suicidio registrati in Italia sono stati 28. Quasi la metà rispetto al 2019.

Parole analoghe quelle del presidente dell’associazione Gens Nova, associazione che tutela le fasce deboli, vittime di reati quali violenza, omicidi, tutela dei minori, nonché legale del sindacato della guardia di finanza, Antonio La Scala: “Facciamo quello che gli altri non fanno. Quando si pensa al personale delle forze dell’ordine e del sindacato si parla solo delle tutele economiche. Ma non basta più – ha chiarito La Scala – aver scelto questo argomento ed essere qui a parlarne è già un grande passo in avanti. I suicidi sono la seconda causa di morte in Italia, dopo le gravi malattie. Preoccupiamoci di limitare il numero. Iniziamo a parlarne, a capire quali sono le cause e affrontare il problema. Bisognerebbe aggiungere anche solo un comma, non serve neanche una norma, per riconoscere la natura dolosa dell’istigazione al suicidio. Dobbiamo quindi parlarne, sviluppare strategie a livello psicologico, trovare uno strumento punitivo adeguato anche a livello normativo”.

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