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Quando è nata pesava 580 grammi, dopo 6 mesi torna a casa: il raro caso a Potenza

È una bella storia a lieto fine quella che arriva dall’Ospedale San Carlo di Potenza, dove lo scorso settembre una bambina è nata prematura di 22 settimane. Il fatto che sia nata viva è rarissimo e ora la piccola è stata dimessa ed è in buone condizioni di salute.
A cura di Susanna Picone
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Una storia a lieto fine arriva da Potenza. È la storia di una bambina nata prematura che aveva pochissime probabilità di sopravvivere ma che invece ce l’ha fatta e qualche giorno fa, a sei mesi di vita, ha potuto lasciare l’ospedale e andare a casa. I medici descrivono quello della piccola potentina – il nome della bambina non è stato reso noto – come un caso rarissimo. La bambina è nata lo scorso settembre all’Ospedale San Carlo di Potenza a poco più di metà gravidanza, dopo 22 settimane e 3 giorni. Alla nascita, avvenuta con parto naturale, la neonata pesava appena 580 grammi. Camilla Gizzi, primaria della Neonatologia dell’ospedale, ha spiegato che il fatto che la piccola sia nata viva alla ventiduesima settimana è rarissimo, ci sono solo pochi casi descritti in letteratura, tanto che un parto in quel periodo gestazionale si considera un aborto spontaneo.

“La bimba ce l’ha voluta fare a tutti i costi” – “Solo nel 9-10 percento dei casi il feto è vivo – ha spiegato la primaria -, e anche in questo caso solo nel 30 percento dei casi sopravvive”. Ed è quello che è accaduto lo scorso settembre: “Il neonatologo – ha spiegato ancora Gizzi – è stato chiamato d’urgenza in sala parto perché la piccola sembrava vitale, ed effettivamente ce l’ha voluta fare a tutti i costi, fino a essere dimessa”. Attualmente le condizioni della bambina sono buone tenuto conto del contesto. I medici sono cautamente ottimisti anche sull’eventuale rischio di danni permanenti: gli esami alla dimissione sono andati bene e la bimba, spiegano i medici, è tornata a casa respirando da sola. “C’è stato un impegno grandissimo di tutti, dai medici al resto del personale alla direzione sanitaria con il professor Maglietta, che ha coinvolto anche i genitori, e siamo molto felici dell’esito”, ha detto ancora la primaria della Neonatologia dell’ospedale della Basilicata.

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